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Medicina
Tecnologia, è nato in Colombia DID: il robot per abbattere i virus
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DID, il robot colombiano nato in piena pandemia da Covid

In pieno ritorno delle paure dalla Cina per una recrudescenza di Coronavirus è significativo e pieno di speranza chiudere l’anno raccontando la nascita di un robot capace di disinfettare le sale chirurgiche e le cliniche da virus e batteri. Stiamo parlando di DID, un robot di un metro e mezzo, che ha sei sensori per evitare ostacoli e 12 luci ultraviolette super potenti. E’ stato realizzato da Lorena Valencia ,ingegnere colombiano con l’obiettivo di distruggere virus , batteri e funghi presenti nell'aria o sulle superfici di qualsiasi spazio chiuso. Ispirato e costruito nei momenti peggiori della pandemia adesso DID è presente in oltre 100 sale chirurgiche e di terapia intensiva in diverse regioni della Colombia. Nata a Cali, città tristemente famosa per ben altre attività, Valencia è di Octupus Force, centro di ricerca tecnologica. Con un team di 20 scienziati colombiani ha  creato DID,  ora brevettato per la vendita in tutto il mondo.

DID, si pensa di costruire un impianto di produzione in FLorida 

Sono già sette le cliniche americane che hanno ordinato il robot. E il successo sembra essere così forte che Octupus Force sta pensando di costruire un impianto in Florida, negli Stati Uniti. Il ministro della Scienza colombiano, Arturo Luna, ha sostenuto fortemente l’iniziativa con un messaggio su twitter: “Questa invenzione, colombiana al 100%, è stata creata dalla Octupus Force, il primo Centro di sviluppo tecnologico certificato dal Ministero nella Valle del Cauca”. Orgogliose e significative le parole di Valencia “Il lavoro tra il Ministero e Octopus servirà a far progredire la sovranità tecnologica in Colombia. Dobbiamo essere capaci di creare la nostra tecnologia. Ogni volta che vendiamo un robot DID, viene incoraggiato lo sviluppo economico e sociale della nostra regione, poiché i fornitori dell'acciaio, delle luci, delle ruote sono persone o aziende locali”. DID è un dispositivo di disinfezione ecologico che garantisce disinfezione e pulizia al 99,9% di virus e batteri con l'utilizzo di lampade a luce ultravioletta di ultima generazione. Si potranno ridurre così infezioni causate da microrganismi abbattendo o rompendo la struttura del DNA e dell'RNA.Il funzionamento di DID nasce dalla capacità dei raggi ultravioletti delle lampade DID di eliminare virus, batteri e funghi . “La posizione delle lampade consente una copertura a 360 gradi e riesce a disinfettare luoghi che normalmente rimangono sporchi perché difficili da pulire per una persona” conferma la scienziata colombiana".

 

DID, disinfetta in luoghi impossibili da raggiungere normalmente

Dato che i raggi ultravioletti possono essere pericolosi per l’uomo il robot opera con un radiocomando con tecnologia drone, per muoverlo a distanza. Le tradizionali procedure di pulizia, sterilizzazione e disinfezione non sono sufficienti per ridurre i virus. "Si stima che solo il 60% delle superfici contaminate venga trattato con successo dopo procedure meccaniche". Il robot, che può disinfettare un'area di 60 mq in 10 minuti, è presente anche in hotel, università, centri congressi e aziende con molti lavoratori. “DID entra nelle camere d'albergo per fare il suo lavoro prima del personale delle pulizie. In questo modo siamo riusciti a ridurre notevolmente le malattie e i tassi di abbandono del lavoro degli addetti alle pulizie che avevano molti problemi di salute”. DID riesce ad abbattere virus come Escherichia Coli, Staphylococcus Coagulase o SARS-COV 2. La direttrice di Octopus, specializzata in Human Design alla Stanford University, è la donna con più brevetti della Valle del Cauca. “Mi definisco un inventore. Al centro tecnologico abbiamo sviluppato più di 150 invenzioni che utilizzano la tecnologia per aiutare le persone a vivere meglio”. Tra le sue realizzazioni : un simulatore di volo, progettato un'auto elettrica colombiana e creato mani e protesi bioniche. “Ora stiamo lavorando a un robot simile a DID, ma che disinfetta gli aerei dopo ogni volo, perché c'è la più grande proliferazione di virus al mondo. Già 17 compagnie aeree ci hanno detto di essere interessate, in ogni caso  abbiamo bisogno di più donne scienziate e ingegneri nel mondo. Per ogni 100 uomini, ci sono solo due donne in questo ambiente. La differenza è allarmante".

 

 

 

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