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Migranti, Ue divisa su ricollocamenti. Dossier slitta

Sui ricollocamenti intra-Ue di 40mila richiedenti protezione internazionale (24mila dall’Italia e 16mila dalla Grecia), al consiglio Affari interni di martedì, non ci saranno decisioni formali. Così fonti del Consiglio Ue, che evidenziano nette divisioni sul meccanismo basato su una chiave di ripartizione obbligatoria, proposto dalla Commissione. Mentre in Italia infuria la polemica sollevata dal governatore Maroni sullo stop all’accoglimento dei migranti nei comuni della Lombardia, un ok politico al piano ricollocamenti era atteso dal summit dei leader del 25 e 26 giugno, ma la chiusura del dossier slitta al semestre europeo di presidenza lussemburghese, al via da luglio.

Quattro i pilastri su cui sarebbe stata prevista l’intesa: aiuto ai Paesi di origine e transito dei migranti, controllo delle frontiere a sud della Libia e nei paesi limitrofi, missioni di sicurezza e difesa contro trafficanti e scafisti e infine, il più controverso, l’obbligatorietà della suddivisione dei profughi in base ad un meccanismo di quote. Queste ultime da stabilire in base alla ricchezza del Paese, al tasso di disoccupazione, ai numeri degli asili già concessi.