Garlasco, Paola Cappa scriveva all'amico: "Mi sa che abbiamo incastrato Stasi" - Affaritaliani.it

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Garlasco, Paola Cappa scriveva all'amico: "Mi sa che abbiamo incastrato Stasi"

Anche 280 messaggi ritenuti ora di interesse investigativo tra gli elementi nuovamente tornati sotto i riflettori della Procura di Pavia che indaga sull'assassinio di Chiara Poggi. Guardando anche alla rete familiare e amicale della vittima

di redazione

“Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”: i messaggi nel mirino della Procura

Tra i nuovi elementi finiti sul tavolo della Procura di Pavia, impegnata nella riapertura del caso Garlasco, ci sono 280 messaggi ritenuti di interesse investigativo. In uno, riportato dal settimanale Giallo, Paola Cappa – gemella di Stefania e cugina di Chiara Poggi – scrive: “Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”. Il destinatario sarebbe un amico di Milano, e il contenuto metterebbe in discussione l’intero impianto accusatorio che nel 2015 ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni per l’omicidio della fidanzata, dopo due assoluzioni nei primi gradi.

Indagini a 360 gradi: il cambio di passo degli inquirenti

La Procura pavese pare intenzionata a fare sul serio nel valutare anche piste che erano state abbandonate nel 2007. E lo dimostra la scelta di ampliare il pool al lavoro sul caso con l'ingresso di un terzo magistrato. Già ai tempi l'allora comandante dei carabinieri Franco Marchetto aveva suggerito di indagare anche nel contesto familiare e amicale di Chiara Poggi. Le gemelle Cappa furono ascoltate una sola volta, assieme alla madre. E fornirono informazioni su dove si trovassero nell'ora del delitto.

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La testimonianza dimenticata su una bionda in sella a una bici

A riaccendere i riflettori su quella mattina d’agosto è anche una testimonianza anonima che sostiene di aver visto Stefania in un luogo incompatibile con la sua versione. Ma soprattutto riemerge la voce di Marco Muschitta, ex operaio dell’Asm, che parlò di una ragazza bionda con occhiali scuri in sella a una bici nera nei pressi di via Pascoli, proprio tra le 9.30 e le 10 del mattino del 13 agosto 2007. Ritrattò poco dopo, ammettendo però in un’intercettazione con il padre di aver ricevuto pressioni: “Mi hanno chiesto di ritrattare”. E c'è anche la testimonianza di un commerciante, Vignati, che disse di aver visto passare la madre delle gemelle davanti al suo negozio tra le 8 e le 8.30.

Paola Cappa sui genitori di Chiara Poggi: "Li odio, hanno rotto i c...i"

Tra gli atti riesaminati spiccano anche altre intercettazioni. In una, Paola si sfoga con la nonna per l’ospitalità ai genitori di Chiara dopo il sequestro dell’abitazione: “Odio gli zii, non li sopporto più… ci hanno rotto i c…oni, basta!”. E ancora, torna alla luce la testimonianza mai approfondita di Francesca, collega della vittima: “Chiara mi parlò di una festa in villa con piscina e di forti tensioni familiari. Una delle cugine era anoressica e la situazione era difficile”.

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