Mantovani ad Affari: "L'assessore alla Sanità spetta al Pdl"

di Fabio Massa
Mario Mantovani, coordinatore regionale del Pdl (autosospeso fino a dopo le elezioni), in un'intervista ad Affaritaliani.it tocca i temi caldi di questo finale di campagna elettorale: "L'inchiesta su Formigoni? La solita giustizia a orologeria. Ci siamo abituati, ma non sposta un voto". Per l'assessore alla Sanità la Lega propone Melazzini, ma Mantovani frena: "Ho sentito Maroni, che mi ha confermato che quell'assessorato spetta a noi". Infine annuncia un appuntamento sulla sicurezza. Con una stoccata a Pisapia: "Milano è peggiorata, quella del console americano è stata una cosa devastante per la città"
Senatore Mantovani, iniziamo dalla cronaca giudiziaria che riguarda Formigoni.
Non mi pare che ci sia nulla di nuovo all'orizzonte. Sono cose che i giornali hanno già consumato nonostante i segreti istruttori. Certo è che chiudere le indagini a 10 giorni dalle elezioni fa parte di un certo stile che ormai conosciamo. A noi è uno stile molto noto.
Berlusconi oggi parla di attacco di giustizia giacobina.
Sicuramente ad orologeria. Con la lungaggine che hanno i processi e le indagini, il fatto di chiuderle a 10 giorni dalle elezioni, peraltro in una Regione riferita al governatore in carica, è significativo. Ma i cittadini non si confonderanno.
Avrà un peso questa vicenda a livello elettorale.
Non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Non inciderà sui cittadini.
Passiamo a un tema politico: la Lega Nord lancia come assessore alla Sanità Melazzini. Ma secondo rumors, il successore di Bresciani dovrebbe essere lei, stando a quanto pensa il Pdl...
Il Pdl in questo momento pensa a vincere. Non ci sono ancora attribuzioni di assessorati. A nessuno. Tanto è vero che ho sentito Maroni questa mattina, per la conferma sull'appuntamento sulla sicurezza che affronteremo domani insieme, e giustamente mi ha detto: "Ero in quel contesto, ma so benissimo che l'accordo prevede che l'assessorato alla sanità spetterà al Pdl".
Sulla sicurezza che cosa annuncerete domani?
Faremo un appuntamento con il responsabile nazionale del Pdl sulla sicurezza, il senatore Filippo Saltamartini, già commissario di polizia. Sarà un intervento di coalizione, con l'onorevole Santanché e l'onorevole La Russa per i Fratelli d'Italia. Ci sarà Maroni. Al di là di iniziative concrete sulle quali per ora mantengo il riserbo, diremo di non consegnare alla sinistra, che non pensa la sicurezza sia importante per i cittadini, la Regione e le città di Lombardia.
A proposito di sicurezza, il console americano aveva ragione a dire che Milano è insicura?
Intanto ci ha fatto un po' vergognare, sul piano internazionale. E' un po' come quando il ministero degli Esteri dice di non andare in questo o in quel paese africano perché ci sono tafferugli. E' un segnale di debolezza di Pisapia. Anche perché, diciamocelo chiaro, la città è peggiorata molto.
Albertini, ieri ad Affaritaliani.it ha parlato del voto disgiunto. Lei che cosa ne pensa di questa querelle?
Io trovo che il voto disgiunto sia consentito da una legge sbagliata che andrebbe cambiata. Dare il voto a un partito e votare il presidente di un'altra coalizione produce delle contraddizioni. Io cambierei la legge, che inganna il cittadino e mette in difficoltà le istituzioni.
Detto questo, Albertini a chi leva voti? Alla sinistra o alla destra?
Albertini leva i voti a se stesso. Ha fatto un gesto inutile, consapevole di non arrivare a nulla. E' frutto di un'azione di testardaggine che avrebbe potuto evitare. I suoi pochi voti gli consentiranno di creare imbarazzi sia a destra che a sinistra.
@FabioAMassa