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Milano
Sicurezza, media e mezzi pubblici: dai fatti alla narrazione social
Pinocchio

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C'era una volta il racconto dei fatti. Oggi vi parlerò di sicurezza e di media e di mezzi pubblici. Il caso è quello del conducente fuori servizio che inizia una lite con un gruppo di minorenni su un bus Atm e poi finisce per accoltellarne uno in una rissa appena scesi al capolinea. Questi sono i fatti: un uomo di 56 anni litiga con dei ragazzini, uno dei ragazzini, un 17enne, finisce a terra con una coltellata. Non è grave il ragazzino. Non è grave pure il 56enne, che è stato pestato ben bene dal gruppo. Nella mattinata di sabato, la prima lettura dei media è stata assolutamente quella scontata: uomo aggredito dal branco si ribella e ne accoltella uno. Poi, però, nel giro di poche ore, c'è una vera e propria inversione a U: è stato l'uomo a provocare i ragazzini, e poi ne ha accoltellato uno. A riprova di questo, riportano i giornali, c'è il fatto che prima di scendere al capolinea il conducente fuori servizio estrae un coltellino svizzero e lo apre. Quindi, secondo la lettura dei media, aveva deciso di ferire in maniera deliberata. Nel pomeriggio di sabato, su Affaritaliani.it Milano pubblichiamo però un audio del conducente del mezzo in servizio, ovvero quello che era alla guida del bus mentre il collega dava la coltellata e prendeva le botte. Dice che è stato aggredito, che alla fine grondava sangue. E - altro documento esclusivo - abbiamo le dichiarazioni dell'accoltellatore che dice di essere stato aggredito ma di aver fatto una cazzata lui, per ira, per rabbia. Ora, io non so come sia andata su quel mezzo. Ma mi hanno insegnato che bisogna sempre stare un passo indietro rispetto agli inquirenti, perché loro hanno i mezzi per investigare, e noi giornalisti no. Ecco perché rifiuto la definizione di branco di selvaggi per i ragazzini ma anche di 56enne pazzo accoltellatore per l'uomo, che stava andando alla festa di compleanno della figlia e al quale mancano 5 anni alla pensione. Entrambe le letture non mi convincono. Per averne una definitiva, ci toccherà aspettare. Ma poi, oddio, come faremo a sparare cazzate sui social?

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