Auto e Motori
Lamborghini Few-Off: l’eccellenza in edizione limitata che anticipa il futuro delle supersportive
Dalla Reventón alla nuova creazione 2025, le Lamborghini Few-Off sono simbolo di innovazione, design estremo e visione futura della mobilità ad alte prestazioni.


































C’è un filo sottile e potentissimo che unisce il passato, il presente e il futuro della supersportiva italiana per eccellenza. Si chiama Few-Off, ed è la filosofia progettuale con cui Lamborghini,
dal 2007, interpreta in modo esclusivo il concetto di serie limitata: vetture pensate per pochi, realizzate per stupire, nate per ispirare. Non si tratta solo di cavalli e fibra di carbonio. Si tratta di visione, linguaggio estetico, sperimentazione tecnica. E soprattutto, si tratta di fissare oggi i codici che domani influenzeranno tutta la produzione in serie.
La storia inizia con la Reventón, presentata al Salone di Francoforte nel 2007. Uno shock visivo, un oggetto quasi militare, ispirato ai jet da combattimento, che apriva ufficialmente una nuova era per la casa di Sant’Agata. Con soli 35 esemplari costruiti – 20 Coupé, 15 Roadster – questa Lamborghini segnò il debutto del corpo vettura interamente in fibra di carbonio e dei primi schermi digitali LCD nel cockpit, tecnologia che solo anni dopo sarebbe stata adottata nella gamma Aventador. Ma la Reventón era molto più di un laboratorio tecnico: era un segnale al mondo, un manifesto. Lamborghini non voleva seguire le tendenze. Voleva anticiparle.
E così è stato. Negli anni successivi, altre Few-Off sono arrivate come tasselli di un mosaico che racconta meglio di qualsiasi altro progetto la direzione del marchio. Nel 2010 è il momento della Sesto Elemento, una scultura da pista che ha ridefinito i canoni della leggerezza: appena 999 kg, V10 da 570 CV e materiali sperimentali come il magnesio e il Pyrosic. Soprattutto, è la prima auto al mondo a introdurre il Forged Composite®, un materiale composito forgiato brevettato che, da esperimento, diventerà poi una componente strutturale della nuova Revuelto.
Tre anni dopo, nel 2013, la Veneno porta all’estremo l’aerodinamica. Concepita come un’auto da corsa omologata per la strada, prende la base tecnica dell’Aventador e la trasforma in un’arma da 750 CV. Ogni presa d’aria, ogni linea della carrozzeria ha una funzione precisa. È la prima a proporre l’ala posteriore regolabile manualmente, antesignana dei sistemi attivi oggi diffusi. All’interno, compare il CarbonSkin, un tessuto brevettato in fibra di carbonio, impiegato per plancia e sedili. Il messaggio è chiaro: performance e design non sono più separabili.
Il 2016 è l’anno della Centenario. Dedicata al fondatore Ferruccio Lamborghini, questa vettura non è solo commemorativa. Con 770 CV, è la prima con quattro ruote sterzanti e touchscreen centrale per l’infotainment, in un'epoca in cui le supersportive ancora diffidavano del digitale. Un altro passo avanti, un’altra anticipazione di quello che sarebbe diventato lo standard nei modelli di serie.
Nel 2019 arriva la Sián FKP 37, la prima Lamborghini elettrificata. Ma anche qui, la tecnologia non è fine a sé stessa. Il sistema da 819 CV combina il V12 a un supercondensatore, preferito alle batterie tradizionali per leggerezza e prontezza. La Sián è la sintesi perfetta di prestazioni ed elettrificazione, e segna il primo vero punto di contatto tra Lamborghini e il futuro a zero emissioni. Esteticamente, introduce la firma luminosa a Ypsilon all’anteriore, oggi diventata tratto iconico della nuova era.
Poi, nel 2021, la Countach LPI 800-4: omaggio a un mito, ma con tecnologia del presente. La base è quella della Sián, ma con richiami diretti alla LP500 originale. Qui fanno il debutto il tetto fotocromatico, capace di cambiare trasparenza su richiesta, e le bocchette di ventilazione stampate in 3D. Dettagli? No, anticorpi contro l’omologazione estetica, dichiarazioni di un’identità che vuole essere solo sé stessa.
E ora, in vista della Monterey Car Week 2025, Lamborghini si prepara a svelare la nuova gemma della collezione Few-Off. Un modello che ancora non ha un nome pubblico, ma che promette – come confermato dal CEO Stephan Winkelmann – di essere “uno sguardo sul futuro, oggi”. Non sarà solo un’auto da collezione. Sarà una vetrina per le soluzioni tecnologiche, stilistiche e concettuali che Lamborghini ha intenzione di esplorare nei prossimi anni.
Le Few-Off, in fondo, non sono un esercizio per appassionati con garage da sogno. Sono un laboratorio creativo, uno spazio di libertà, in cui il Centro Stile guidato da Mitja Borkert e gli ingegneri di Sant’Agata possono osare, sperimentare, ispirare. Ogni nuovo modello è un manifesto di ciò che il brand vuole diventare, con la certezza che ciò che si vede oggi in una serie da 20 esemplari, domani sarà la normalità su una produzione più ampia.
In un mondo automobilistico sempre più omologato, regolato e attento ai numeri, Lamborghini risponde con una dichiarazione chiara: l’eccellenza non è negoziabile, e l’innovazione non ha paura del rischio. Le Few-Off sono l’essenza di questa filosofia. Ed è anche per questo che, ogni volta che una nuova limited edition viene presentata, non si parla solo di auto. Si parla di cultura, di visione, di futuro.