Auto e Motori
Mirafiori riparte: via alla Fiat 500 Ibrida e 400 nuove assunzioni
A Mirafiori è iniziata la produzione della 500 Ibrida. Un piano che prevede 400 assunzioni e il restauro della storica Palazzina Uffici. Torino torna centrale.




C’è un suono particolare che mancava da troppo tempo tra i viali di Torino Sud, un ritmo meccanico e umano che per decenni ha scandito la vita di un'intera città.
Oggi quel ritmo ha ripreso vigore. Non è solo una questione di lamiere stampate o di motori assemblati, ma di un polmone produttivo che torna a respirare a pieni polmoni. Con l'avvio ufficiale della produzione della Fiat 500 Hybrid nello storico stabilimento di Mirafiori, Torino ha vissuto una giornata che sa di riconquista. Non si tratta di una semplice cerimonia di lancio, ma di un segnale tangibile: entro la fine dell'anno, dai cancelli di Corso Tazzoli usciranno oltre 6.000 vetture. Ma la notizia che più scalda i cuori delle famiglie piemontesi guarda al 2026. Per sostenere i ritmi produttivi di questo modello, che si preannuncia un best-seller, da marzo verrà attivato un secondo turno di lavoro che porterà con sé circa 400 nuove assunzioni. In un periodo storico complesso per l'industria europea, vedere il segno "più" davanti alla voce occupazione è la vera notizia che trasforma un evento aziendale in un fatto sociale.
Un omaggio su quattro ruote alla città della Mole
La protagonista di questa rinascita non poteva che essere lei, il "Cinquino". La nuova Fiat 500 Hybrid rappresenta un ponte ideale tra la necessità di una mobilità sostenibile e la realtà del mercato attuale. Olivier François, l'uomo che guida il brand e ne custodisce l'anima creativa, l'ha definita molto più di un'auto: è un simbolo di italianità che piace al mondo. E per celebrare questo ritorno a casa – ricordiamo che la produzione è stata allocata nello stabilimento delle "Carrozzerie" – è stata pensata una serie speciale chiamata proprio "TORINO". Disponibile nelle versioni Hatchback, Cabrio e nella versatile 3+1, la vettura incarna lo spirito di una metropoli che non si arrende, fondendo un design iconico con tecnologie ibride accessibili. È la risposta di Fiat a chi cerca un'auto emozionale ma concreta, capace di muoversi agilmente nel traffico urbano rispettando l'ambiente, senza l'ansia da ricarica. Vedere uscire dalla linea di montaggio un modello che porta il nome della città è un tributo potente, un cerchio che si chiude e si rinnova sessant'anni dopo.
La Palazzina Uffici: da fortezza di pietra a campus green
Mentre nelle officine si assemblano i motori, pochi metri più in là, un altro cantiere racconta la trasformazione di Stellantis. La storica Palazzina Uffici, quel gigante di pietra di Finale lungo 200 metri che per generazioni ha rappresentato il "cervello" amministrativo della Fiat, sta cambiando pelle. L'avvio dei lavori di riqualificazione non è un semplice restyling, ma un progetto visionario inserito nel programma europeo grEEn-campus. L'obiettivo è ambizioso: trasformare 61.000 metri quadrati di uffici in un edificio a bilancio energetico positivo. Immaginate 1.670 nuove finestre che inondano di luce gli spazi di lavoro, pannelli fotovoltaici sul tetto e sistemi di gestione intelligente dell'energia. Come ha sottolineato John Elkann, presente all'evento insieme all'AD Antonio Filosa, questo intervento serve a custodire l'anima del passato interpretando le sfide del futuro. Mirafiori non sarà solo una fabbrica, ma un luogo di innovazione sostenibile, allineandosi ai siti gemelli di Poissy in Francia e Rüsselsheim in Germania.
L'unità di intenti tra istituzioni e industria
La portata dell'evento è stata testimoniata dal parterre de rois che ha affollato il complesso industriale. Non è usuale vedere, fianco a fianco, i vertici globali di un gruppo automobilistico e le massime cariche istituzionali, dal Ministro delle Imprese Adolfo Urso al Governatore Alberto Cirio, fino al Sindaco Stefano Lo Russo. Questa presenza corale sancisce un nuovo patto per il territorio. Antonio Filosa, Amministratore Delegato di Stellantis, è stato chiaro: investire a Mirafiori significa investire nell'eccellenza italiana. Il messaggio che esce dai cancelli della fabbrica è di unità. In un momento in cui la transizione elettrica impone sfide enormi e talvolta dolorose, la scelta di puntare sull'ibrido e sulla riqualificazione degli spazi storici è una strategia pragmatica per proteggere il "Made in Italy" automobilistico. Torino, con la sua 500 e la sua Palazzina rinnovata, dimostra di non voler essere un museo dell'auto, ma un laboratorio vivo dove si costruisce la mobilità di domani.
