1000 Miglia 2025: 2 tappa Futa, Raticosa e arrivo a Siena - Affaritaliani.it

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1000 Miglia 2025: 2 tappa Futa, Raticosa e arrivo a Siena

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Redazione Motori

C’è un momento, durante ogni edizione della 1000 Miglia, in cui la gara smette di essere semplicemente un evento sportivo e diventa qualcosa di più profondo:

un rito che unisce l’Italia lungo un filo di motori, storia e meraviglia paesaggistica. Quel momento, quest’anno, è arrivato nella mattina della seconda tappa, quando le auto hanno lasciato Bologna per affrontare i tornanti della Futa e della Raticosa. Due nomi che fanno battere il cuore degli appassionati, due valichi che appartengono alla leggenda di questa corsa, ancora oggi capaci di restituire il brivido delle Mille Miglia d’altri tempi.

Il cielo è terso, l’asfalto asciutto, l’aria frizzante di un giugno appenninico che sa accogliere con grazia. In questo scenario, il convoglio storico si arrampica tra i boschi e le curve, e ogni auto diventa un frammento di epoca che si muove. Qui, dove un tempo i bolidi del Gruppo B o le Gran Turismo degli anni Sessanta davano spettacolo, oggi i partecipanti sfilano con rispetto e ammirazione, consapevoli di percorrere un tratto di strada che è patrimonio motoristico e culturale.

Il fascino della regolarità nella sfida di tutti i giorni

Oggi la 1000 Miglia non è più una corsa contro il cronometro nel senso stretto del termine, ma il senso della sfida non è affatto andato perduto. È mutato, diventando più tecnico e cerebrale: conta la precisione, l’affiatamento tra pilota e navigatore, il rispetto delle medie orarie imposte. È qui che entrano in gioco le Prove di Media, e quella tra Futa e Raticosa è stata la prima di questa edizione 2025. Un test impegnativo, reso ancora più affascinante dalla scenografia naturale e dal ritmo incalzante dei valichi.

Joe Bastianich, presente al via della tappa di Bologna, lo ha detto con una battuta che vale un manifesto: “Il rombo dei motori in partenza e l’odore di cherosene per me sono sinonimo solo di 1000 Miglia”. Poi via, verso sud, verso Siena e Roma. La sua voce è quella di molti, in questa corsa che unisce generazioni e mondi diversi.

Una classifica che cambia volto, ma non spirito

Se la giornata di ieri aveva premiato i soliti noti, con Andrea Vesco e Fabio Salvinelli in testa, le prime prove di oggi hanno ribaltato le gerarchie. Davanti a tutti ora ci sono Erejomovich e Llanos, a bordo di una splendida Alfa Romeo 6C 1500 Ss del 1929. Il loro passo regolare e preciso li ha premiati, mentre Vesco-Salvinelli inseguono in seconda posizione, senza però mollare la presa. Terzi, stabili, Belometti e Ricca su Lancia Lambda Spider Tipo 221, a conferma di quanto il 1929, per il fascino delle linee e l’affidabilità meccanica, continui a dominare la scena della Mille Miglia rievocativa.

Nel Ferrari Tribute, Roland Hotz e Giordano Mozzi continuano a condurre con la loro F8 Spider, mentre la 1000 Miglia Green, riservata ai veicoli elettrici, vede sempre al comando Magni-Giavardi su Polestar 4. È una corsa che guarda al passato con affetto, ma che tiene aperto uno spiraglio sul futuro con concretezza.

Toscana, arte e motori: l’arrivo a Siena

Intorno alle 9:15, le auto storiche hanno fatto il loro ingresso a Prato. Dopo il Controllo Orario sulle rive del Bisenzio, hanno attraversato il centro storico, passando da Piazza Duomo, Piazza San Francesco e Santa Maria delle Carceri, per fermarsi al Castello dell’Imperatore. Il pubblico toscano ha risposto con entusiasmo, offrendo applausi e curiosità a ogni passaggio, rendendo quel tratto urbano un momento di autentico incontro tra città e corsa.

Dopo nuove Prove Cronometrate nel territorio di Linari, la carovana ha preso la direzione della Val d’Elsa, tra colline morbide e borghi sospesi, fino a raggiungere una delle mete simboliche della corsa: Piazza del Campo a Siena. Qui, come da tradizione, i partecipanti hanno parcheggiato le loro vetture sulle geometrie del Palio, offrendo uno spettacolo unico e sempre emozionante. Sul pavimento tricolore steso per l’occasione, le carrozzerie d’epoca brillano di luce propria, tra scatti, emozioni e sorrisi.

Un viaggio nell’Italia più autentica

La 1000 Miglia 2025 è molto più di un rally di regolarità. È un’esperienza di attraversamento, geografico e culturale, dell’Italia più vera. I tornanti della Futa e della Raticosa non sono solo curve su una carta, ma simboli di un modo di intendere la guida e il viaggio. Le piazze di Prato e Siena non sono soltanto scenari, ma punti di contatto tra il pubblico e la storia, tra la modernità e l’eleganza senza tempo delle auto partecipanti.

In questo contesto, ogni nome in classifica è solo una parte del racconto. Il resto lo fanno il pubblico ai bordi della strada, i volontari che curano i Controlli, i meccanici che lucidano le cromature all’alba, gli appassionati che riconoscono una Lambda del ’29 al solo rombo. E lo fa anche il meteo, che per ora regge, con cieli sereni e temperature ideali, restituendo una delle edizioni più armoniose degli ultimi anni.

Mille Miglia: una corsa, mille storie

Ogni tappa della 1000 Miglia è un capitolo a sé. Ma quando il percorso tocca certi luoghi, il racconto prende una piega speciale. La giornata di oggi, tra Futa, Raticosa e Siena, è una di quelle che restano impresse nella memoria non solo per chi guida, ma anche per chi guarda, fotografa, applaude. La corsa riparte domani, con altri tratti da vivere e altri passi da scalare. Ma intanto, oggi, l’Italia ha dimostrato ancora una volta di saper unire il fascino della storia alla bellezza del presente, e di avere nella 1000 Miglia non un ricordo, ma una promessa sempre attuale.

 

Scheda tecnica – 1000 Miglia 2025 (Seconda tappa)

Partenza: Bologna
Passaggi chiave: Futa, Raticosa, Prato, Linari, Val d’Elsa
Arrivo di tappa: Siena, Piazza del Campo
Prove disputate: Cronometrate e prima Prova di Media
Classifica provvisoria (Prova 32):

  1. Erejomovich-Llanos – Alfa Romeo 6C 1500 Ss (1929)
  2. Vesco-Salvinelli – Alfa Romeo 6C 1750 SS (1929)
  3. Belometti-Ricca – Lancia Lambda Spider Tipo 221 (1929)
    Ferrari Tribute leader: Hotz-Mozzi – Ferrari F8 Spider
    1000 Miglia Green leader: Magni-Giavardi – Polestar 4