Auto e Motori
Elkann e Stellantis puntano Ford: mossa per vendere negli USA senza dazi e diventare leader nei veicoli commerciali
Con sede a Detroit e CEO Filosa, Stellantis valuta Ford per bypassare i dazi USA e dominare il mercato globale dei commerciali leggeri


Un possibile colpo da maestro, o almeno così sembra prepararsi dietro le quinte. Secondo fonti ben informate a Torinoe a Detroit, John Elkann starebbe valutando con Stellantis l’acquisizione di Ford.
L’obiettivo? Entrare nel mercato statunitense proteggendosi dal rischio dazi, potenziando la presenza negli USA e puntando deciso al primato mondiale nei veicoli commerciali leggeri.
A mettere il quadro su binari istituzionali è stato l’arrivo di Antonio Filosa, nuovo CEO di Stellantis. Da poco insediatosi, Filosa ha confermato che la sede operativa americana del gruppo sarà stabilita a Detroit, simbolo storico dell’industria automobilistica USA. Una scelta chiara: adottare una frontiera locale, operativa e simbolica, per radicarsi in modo credibile nel mercato nordamericano.
E qui entra la questione Ford. Acquisire il marchio storico di Dearborn significherebbe poter produrre internamente pickup, van e veicoli commerciali negli Stati Uniti, eludendo le tariffe imposte dal governo Trump su importazioni estere . Sarebbe una manovra tattica ad alto impatto: stop ai 25 % di dazio minacciati, vantaggio competitivo immediato e una rinnovata reputazione locale.
Sul fronte industriale, l’operazione sarebbe in linea con la strategia di espansione annunciata lo scorso gennaio, quando Elkann incontrò il presidente Trump per ribadire investimenti per oltre 5 miliardi di dollari in vari siti USA, da Belvidere fino a Detroit, Toledo e Kokomo. L'acquisizione di Ford consoliderebbe quel piano, trasformandolo da promessa in realtà autarchica: più produzione, più posti di lavoro, più penetrazione nel segmento commerciali leggeri, dove Stellantis attualmente primeggia in Europa, ma è ancora in fase di espansione negli Stati Uniti.
Alla base di questa strategia ci sono due fattori chiave: la nuova leadership USA e la capacità di dialogo con stakeholders locali. Filosa, uomo della svolta, ha portato un nuovo approccio, con relazioni ravvicinate con dealer, sindacati e fornitori.E il gruppo sta mostrando un volto meno centralistico rispetto al passato.
Il potenziale dell’operazione Ford si estende anche oltre l’industria automobilistica. Il gruppo Exor, guidato da Elkann, include Juventus FC, club con ambizioni globali. Un’alleanza con Ford – marchio completamente americano – potrebbe tradursi in strategie di brand positioning negli Stati Uniti e in partnership commerciali cross-industry, capitalizzando sull’espansione del calcio americano e sulla notorietà internazionale del brand bianconero.
Insomma, quello che oggi sembrerebbe il tentativo di una grande mossa finanziaria e produttiva, nasconderebbe un disegno integrato e sinergico, in cui auto, politica, economia e sport si fondono in un'unica visione strategica.
Per ora siamo nel campo delle ipotesi, ma i segnali ci sono: sede a Detroit, accentramento di Filosa negli USA, investimenti per miliardi e un dossier Ford che torna sulla scrivania di Elkann. Se il colpo verrà concluso, Stellantis non sarà più un concorrente internazionale né un costruttore europeo: sarà un player made in USA, capace di superare dazi, conquistare il mercato dei commerciali leggeri e incrociare la dimensione sportiva con la Juventus in modo innovativo.
Un’operazione strategica forte. Un messaggio: l’Europa non basta più, serve essere presenti e rappresentativi ovunque. E, se il target è Ford, il sogno di dominare il segmento commerciale globale potrebbe diventare realtà.