Tesla verso un futuro senza Elon Musk? Cresce il pressing degli investitori e il titolo rimbalza in Borsa - Affaritaliani.it

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Tesla verso un futuro senza Elon Musk? Cresce il pressing degli investitori e il titolo rimbalza in Borsa

Smentite le voci su una possibile uscita di Elon Musk da Tesla, ma il mercato reagisce a una crescente incertezza su leadership, strategia e risultati.

Redazione Motori

La smentita è arrivata rapida e decisa, ma il dubbio resta.

Giovedì, Robyn Denholm, presidente del consiglio di amministrazione di Tesla, ha definito “assolutamente falso” il report pubblicato dal Wall Street Journal secondo cui il board avrebbe avviato contatti con diverse società di ricerca esecutiva per trovare un possibile sostituto di Elon Musk. Una voce esplosiva che ha agitato i mercati e acceso riflettori su una questione che si trascina da mesi: il futuro di Tesla è ancora compatibile con la presenza di Musk al timone?

Le azioni di Tesla sono salite del 2,8% in apertura di contrattazioni giovedì, segno che gli investitori continuano a reagire più alle prospettive di governance che alle promesse di innovazione. La smentita della Denholm, condivisa anche da Musk su X, arriva però in un momento di forte esposizione politica del CEO, sempre più coinvolto nei progetti dell’amministrazione Trump. E questo non può non influenzare la percezione globale del marchio, né tantomeno l’andamento del titolo in Borsa.

Secondo il WSJ, la ricerca di un potenziale successore non sarebbe motivata solo dalla performance economica dell’azienda, ma soprattutto dall’allontanamento operativo di Musk da Tesla, dovuto al suo ruolo nel nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa guidato dall’ex presidente Trump. Un incarico che ha sollevato risentimento crescente negli Stati Uniti e in Europa, alimentato dalle recenti politiche anti-federali e dalle dichiarazioni ideologiche estreme del patron di Tesla.

Un momento delicato per la casa di Palo Alto

Tesla si trova in una fase cruciale. Dopo aver dominato per anni il mercato globale delle auto elettriche, ora inizia a perdere terreno sia negli Stati Uniti sia in Europa. Le vendite sono crollate ad aprile: -59% in Francia e -67% in Danimarca rispetto all’anno precedente. La causa? Non solo l’avanzata dei concorrenti (dai cinesi di BYD ai gruppi europei), ma anche l’immagine polarizzante di Musk, sempre più divisiva a livello globale.

Nel frattempo, il CEO ha di fatto messo da parte il piano industriale originale che puntava a una nuova piattaforma EV a basso costo, virando con decisione verso robotica, intelligenza artificiale e taxi autonomi. Un cambiamento che ha disorientato anche gli investitori più fedeli. “Tesla non è più solo un produttore di auto”, ha ripetuto Musk, ma questo slittamento di missione ha un costo e non tutti nel board sembrano pronti a seguirlo fino in fondo.

Il problema non è solo strategico, ma anche operativo. Elon Musk è coinvolto simultaneamente in SpaceX, Neuralink, X (ex Twitter) e adesso anche nel governo federale. Il tempo dedicato a Tesla è visibilmente diminuito, e anche se la figura carismatica resta centrale, i segnali di tensione interna al board si fanno sempre più evidenti.

La pressione degli investitori attivisti

Gli investitori istituzionali e attivisti da tempo sollevano critiche nei confronti del consiglio di amministrazione, accusandolo di scarsa indipendenza e di un’eccessiva sudditanza nei confronti di Musk. Già in passato erano state avanzate richieste di separazione tra il ruolo di CEO e quello di presidente del consiglio, tutte respinte o ignorate.

Il report del WSJ, pur non confermato, ha il merito di portare alla luce un malessere che serpeggia da mesi. Il fatto che il giornale citi “fonti informate sulle discussioni” suggerisce che, anche se non formalizzata, un’ipotesi di successione è sul tavolo. L’incertezza non riguarda tanto le competenze tecniche o la visione futuristica di Musk, quanto piuttosto la sua capacità di guidare stabilmente un’azienda che ha bisogno di una direzione chiara e continuativa.

I numeri non mentono: crollano le vendite, sale la concorrenza

La realtà è che Tesla oggi fatica a mantenere il suo vantaggio competitivo. I margini si assottigliano, le vendite rallentano e i consumatori guardano sempre più alle alternative. Se la tecnologia dei veicoli Tesla resta di alto livello, l’appeal del marchio sembra indebolirsi, specie in quei mercati dove le posizioni politiche di Musk sono viste come un ostacolo alla neutralità e all’affidabilità del marchio.

L’unico sollievo recente per l’azienda è arrivato dai regolatori federali statunitensi, che hanno allentato le restrizioni sui test dei veicoli a guida autonoma. Una notizia che ha spinto al rialzo il titolo e rafforzato la narrativa di Tesla come azienda del futuro. Ma la vera domanda resta sospesa: può esistere una Tesla senza Musk? E soprattutto, se sì, chi potrebbe davvero raccoglierne l’eredità?

Per ora, la presidente Denholm assicura che il consiglio è compatto. Ma nella Silicon Valley — e a Wall Street — le smentite ufficiali sono spesso solo l’inizio del cambiamento.

 

Situazione attuale Tesla (maggio 2025)

CEO attuale: Elon Musk
Presidente del CdA: Robyn Denholm
Ruolo Musk nel governo Trump: Direzione Dipartimento per l’Efficienza Governativa
Vendite EV aprile 2025: -59% in Francia, -67% in Danimarca
Progetti annunciati: taxi autonomi, robot umanoidi, AI applicata alla mobilità
Prezzo azione Tesla (ultimo rilevamento): +2,8% dopo smentita Denholm
Controversie in corso: immagine polarizzante di Musk, critiche per governance debole, pressione degli investitori