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OMS. Non capito il messaggio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
E molti media italiani alimentano la paura, a volte irrazionale
La dichiarazione di Emergenza Sanitaria Internazionale fatta nelle ultime 48 ore dall’OMS sembra non essere stata compresa del tutto.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, molto combattuta al suo interno nel dichiarare o meno l’emergenza, ma alla fine costretta dal Regolamento Sanitario Internazionale, ha voluto lanciare due appelli importanti : il primo è quello di non colpevolizzare la Cina e i cinesi per questo evento. E’ pur vero che il Governo cinese, già scottato dalla cattiva gestione durante la Sars, ha cercato di ritardare il coinvolgimento internazionale sperando di riuscire a contenere il virus entro i propri confini ed evidentemente non ci è riuscito. Ma la velocità di propagazione del Coronavirus è stata molto più veloce delle forti misure sanitarie messe in atto dal Ministero della Salute cinese. Non per questo, raccomanda l’OMS, occorre criminalizzare tutto il paese e i cittadini cinesi sparsi nel mondo.
OMS. Una dichiarazione di emergenza non capita del tutto
Il secondo è di evitare le misure indipendenti, comprensibili, dei diversi Paesi senza un coordinamento centrale dell’OMS.
Molte compagnie aeree hanno bloccato tutti i voli in Cina e la Russia ha chiuso oltre 4000 km di confini con la Cina.
Misure che hanno un grande rischio potenziale , quello di creare disastri economici di grande portata.
Purtroppo l’appello sembra essere caduto nel vuoto perché ogni paese, spinto da una stampa ’allarmistica’ , soprattutto in Italia, si è mosso in maniera indipendente.
I fatti reali raccontano che, attualmente in Cina, i casi sono quasi 10000, numero che ha superato quelli della Sars nel 2003. Le vittime al momento sono 212.
Il Coronavirus 2019-nCoV provoca polmonite con febbre alta, tosse secca, dolori di testa e difficoltà di respirazione ma differentemente dalla Sars il contagio si può’ avere anche durante il periodo di incubazione (da tre giorni a sette mediamente).
Il 90% delle vittime proviene dalla Provincia di Hubei dove è nato il virus, nella città di Wuhan.
15000 persone sono sotto controllo e sotto osservazione sono 100000 che sono state a contatto coi malati.
Già però quasi 200 infettati stanno guarendo.
OMS. Una dichiarazione di emergenza non capita del tutto
Questo per fare chiarezza e dare un limite alla crescita di allarmismo che pare in molti casi irrazionale ed eccessiva.
Fa notizia, ad esempio, immaginare il forte calo di partecipazione a Milano in occasione del Festival dell’Oriente o la drastica riduzione di presenze in ristoranti cinesi.
Per dare un termine di paragone più comprensibile vale solo la pena ricordare come nella settimana dal 21 al 27 gennaio del 2019, la quarta dall’inizio dell’anno, si erano registrati in Italia 725.000 casi di influenza, per un totale di circa 3.605.000 casi dall’inizio della sorveglianza. L’incidenza maggiore dell’influenza riguardava sempre i bambini sotto i cinque anni di età. Purtroppo sono stati riscontrati in aumento anche i decessi, con 40 morti per complicanze soprattutto in persone oltre i 60 anni non vaccinate.
Ed allora giusto prendere misure di protezione ma molto più giusto mettere in atto misure coordinandole con l’OMS. E sbagliato demonizzare cittadini cinesi pensandoli come gli untori della peste manzoniana.
Probabilmente l’umanità non potrà scampare in un futuro all’Apocalisse o Armageddon ma, da quanto affermano i ricercatori, ci vorrà un po’ di tempo ma le misure e i vaccini ci saranno per contenere l’infermità. E non dovrebbe essere il corona virus il killer dell'umanità.
Quello che invece è difficile contenere è la ‘stupidità’ di molti, gli stessi che negli anni dell’Aids volevano al bar solo bicchieri di carta o di plastica e con difficoltà stringevano la mano a qualcuno.
Molti media, invece di creare psicosi, potrebbero aiutare la gente a proteggersi dalla propria ignoranza.