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Pensioni: Ape, novità (molte). Ecco la riforma delle pensioni. Chi ci perde...

Riforma pensioni. E' in dirittura d'arrivo la riforma pensioni. Vedimo tutte le novità.

Ci saranno risorse per l'Ape nella prossima legge di stabilita' nonostante le difficolta' che sta avendo il governo con l''Ue sul fronte della flessibilita' dei conti pubblici? "Direi di si' - risponde il ministro del lavoro Giuliano Poletti, rispondendo ai cronisti a margine della conferenza nazionale sulla disabilita' a Firenze - noi abbiamo fatto questa scelta del confronto sulle Pensioni, a partire dalla convinzione che questa era una delle scelte prioritarie che riguarda l'azione di governo e anche la legge di bilancio, quindi e' ovvio che non avremmo aperto questa discussione se non fossimo stati convinti di avere una quantita' adeguata di risorse da investire".

Gli occhi dei lavoratori in età avanzata e dei pensionati sono puntati sul vertice tra Governo e sindacati del 21 settembre. Il tavolo della discussione con la piattaforma unitaria si è infatti arricchito di nuovi dettagli sull'anticipo pensionistico (APE), sulle tutele per i lavoratori precoci e sugli interventi di sostegno ai pensionati che percepiscono assegni bassi, ma restano ancora da sciogliere alcune riserve importanti sulle coperture che andranno a finanziarie l'operazione di riforma della previdenza. A tal riguardo l'On Damiano è intervenuto sulla discussione in essere, spiegando che "accanto ai passi avanti compiuti, ci sono ancora alcuni aspetti molto delicati da affrontare e risolvere". Il Presidente della Commissione lavoro alla Camera ha chiesto innanzitutto di "chiarire" in via definitiva a quanto ammonteranno le penalizzazioni in capo ai lavoratori che scelgono di ottenere il prepensionamento senza rientrare nelle categorie agevolate. Al momento le ipotesi di un'uscita a costo zero restano in essere per disoccupati, addetti ai lavori usuranti e pesanti, oltre che per gli invalidi.
 
Riforma pensione
, no a misura che resti sulla carta

Stante la situazione appena descritta, per l'esponente democratico resta essenziale offrire uno strumento di flessibilità realmente fruibile dai pensionandi che desiderano ottenere un anticipo rispetto agli attuali criteri di quiescenza. Il Parlamentare ricorda la proposta correttiva della Quota 97 già avanzata in passato, che prevedeva di garantire l'accesso all'Inps con una penalizzazione massima del 2% l'anno (a 62 anni di età e con 35 anni di contribuzione). "Non si può correre il rischio di avere una misura che essendo troppo onerosa, rimanga sulla carta", incalza l'On. Damiano, spiegando che qualcosa di simile è già avvenuto per l'anticipo del Trattamento di Fine Rapporto (TFR)  in busta paga o per l'adozione del part time agevolato alla fine della carriera lavorativa.

Flessibilità previdenziale: resta da sciogliere il nodo dei lavoratori precoci

Altra situazione di disagio lavorativo che attende una soluzione concreta è quella dei lavoratori precoci. Si tratta di persone che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che si sono trovate improvvisamente spiazzate dall'irrigidimento dei requisiti anagrafici e contributivi. "L'abbassamento dell'attuale tetto dei 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) per chi ha iniziato a lavorare tra i 14 d i 18 anni, non può essere simbolico" ricorda il Parlamentare, secondo il quale la misura deve invece avere un carattere "sostanziale". Mentre a latere non va dimenticata l'8va e definitiva azione di salvaguardia in favore dei lavoratori esodati, misura che interessa una platea di circa 30mila lavoratori e per la quale ci si attende un provvedimento definitivo. Trovare una soluzione ai punti appena elencati è considerato come essenziale per poter "arrivare a una positiva conclusione" del confronto in essere con le parti sociali.

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