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Politica
Assalto fascista alla Cgil, gli effetti sui partiti: chi sale e chi scende

L'assalto alla sede della Cgil a Roma da parte del popolo No Green Pass, guidato dall'estrema destra di Forza Nuova, è diventato l'argomento principale tra le forze politiche. Deputati e senatori non parlano d'altro, con la proposta, poi smentita, del vice-segretario del Partito Democratico Beppe Provenzano di mettere fuori legge anche Fratelli d'Italia e non solo i partiti e i movimenti neo-fascisti. Ma quali sono le ripercussioni in chiave elettorale delle violenze di Roma? "Nell'immaginario collettivo italiano, anche se sono passati molti decenni, c'è ancora la paura del ritorno del fascismo", spiega ad Affaritaliani.it il sondaggista Alessandro Amadori. Una sorta di "memoria collettiva" che, ad esempio, impedì ad Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini di andare oltre il 15%.

"Tutto quello che sta accadendo certamente non fa bene a Fratelli d'Italia. Non credo che il partito di Giorgia Meloni possa perdere voti, penso però che possa smettere di crescere plafonandosi sulla quota del 20%, almeno temporaneamente", afferma il sondaggista. La proposta di Paolo Becchi su Affaritaliani.it di togliere la fiamma tricolore dal simbolo di FdI? "Un'operazione certamente complessa, lo capisco, ma sarebbe utile per trasformare il partito di Meloni in una grande forza conservatrice di stampo europeo. Sarebbe un gesto utile".

Per quanto riguarda gli altri soggetti del Centrodestra, la Lega "non subirà alcuna ripercussione da questi fatti accaduti a Roma. E' vero che Salvini negli ultimi anni è stato accusato di strizzare l'occhio alla destra-destra, ma il Carroccio ha una storia e delle radici molto diverse e Umberto Bossi era ed è profondamente anti-fascista". E Forza Italia? Il partito di Silvio Berlusconi, come abbiamo visto il 3-4 ottobre con i buoni risultati dei suoi candidati a Trieste e in Calabria, "può certamente crescere con queste polemiche attorno alla destra neo-fascista, come sta in parte già accadendo. Qualche elettore potrebbe tornare sul centrodestra moderato e se Forza Italia più presente in particolare sul territorio potrebbe certamente intercettare ancora più consensi".

Che cosa accade invece al Pd e in generale al Centrosinistra? "Dal punto di vista numerico - osserva Amadori - non c'è un aumento di voti. Come abbiamo visto in occasione delle ultime elezioni comunali, però, ad esempio a Milano, una fetta di elettori del Centrodestra che erano orientati a votare Fratelli d'Italia, visto che Meloni è l'unica vera opposizione al governo Draghi, vedendo queste immagini violente della Capitale potrebbero tornare nell'astensione. E, di conseguenza, anche se Pd e Centrosinistra non aumentano voti possono crescere in termini percentuali, come alle Comunali del 3-4 ottobre, grazie all'aumento dell'astensione da parte di alcune componenti dell'elettorato di centrodestra", conclude il sondaggista.

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