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Politica
Berlusconi come Gloria Swanson in Viale del tramonto: scaricato da tutti
Silvio Berlusconi

Governo, Silvio Berlusconi ci ha stancato: ecco cosa possiamo fare per voltare pagina 

Basta Silvio, basta. Abbiamo sopportato barzellette sconce, cene eleganti, e nipoti di Mubark. Abbiamo sopportato ogni sorta di legge “ad personam” e giganteschi conflitti di interesse, abbiamo vissuto in uno stato perenne di alterazione e di mistificazione della realtà, e sempre perché il vecchio, ormai vecchissimo Caimano in fondo rappresentava una parte antropologica del paese, ne era l’autobiografia grigia.

Berlusconi ha definitivamente rotto con le sue esternazioni rallentate, con quel ghigno da Batman, e i doppio-pettoni che rendono ancora più piccolo del reale, ci ha stancato con i villoni da centinaia di milioni, i divorzi miliardari e le semi nozze semi-finte.

Insomma cosa possiamo fare per voltare pagina? Anche oggi che continua a chiedere ministeri e poltrone per le sue adepte/vestali, per cercare di vendicarsi su una magistratura che probabilmente manco ne vuole più sapere di Lui, non potendolo arrestare per la veneranda età. Ha insultato tutti, ha costretto tutti a fare anticamera nelle sue residenze, ha perfino voluto tornare in Senato, e quando la legislatura finirà avrà la tenera età di novantadue anni.

Insomma la nostra supplica è rivolta a questa inguardabile deriva di un condottiero che ha vinto tutto, ha guadagnato l’impossibile ed ha reso celebri personaggi come l’ineffabile Ronzulli, vero specchio della sua spocchia. Col sette per cento dei voti non si controlla nulla, e queste percentuali sono probabilmente in discesa, se non in dissoluzione, tra l’imbarazzo dei pontieri, sempre pronti a scongiurare le inutili fughe in avanti di questo anziano incendiario.

La mini-leader ha giustamente mandato a quel paese il vecchio satrapo, mentre i suoi sodali non sono manco riusciti a difenderlo, neppure il Generale Gnazio, lo ha calmato, il che è tutto dire, ormai il nonno non è più controllabile come il Fabrizi in “c’eravamo tanto amati”, tra lo sgomento dei pochi “ascari prezzolati da scranno”, rimasti.

Lo hanno abbandonato tutti a partire da quella ragione che l’età non ha imposto al Cavaliere, saggezza e visione lucida della realtà, sempre più solo e sempre più livido, ora chiuso nel suo castello, medita l’impossibile vendetta non avendo dalla sua il tempo e soprattutto i voti, solo quella dignità di cui parla Crosetto che spesso non riesce a frapporre al resto del mondo.

Ci ricorda un’altra diva Gloria Swanson sul “viale del tramonto”, con Eric von Stroheim, a dare l’ultimo ciak che, francamente sta diventato una comica finale dopo decenni di commedia all’italiana, dunque è un appello a un signore che tanto ha dato e troppo ha ricevuto da questo Paese, e che conosce come nessuno, e ha usato come pochi, con buona pace delle belle parole del 1992.

Dopo tutte queste stagioni è ora di chiudere il teatro, di fermare le recite, e le noiose rappresentazioni perché troppi segni di cedimento e di decadenza incombono e anche se nessuno può dargli un consiglio gli possiamo solo ricordare che dopo tanta magnificenza quello che rimane anche di un monumento come lui, saranno solo rovine.

Non perda l’occasione per un’uscita di scena degna della sua storia, un grande attore è grande non solo al debutto ma soprattutto nella capacità di lasciare un significativo ricordo, nel trasformare l’ultima recita in un trionfo, prima che sia troppo tardi, e rimanga solo una mongolfiera tristissima che vola sulla sua ricchezza con l’improbabile scritta ”ti amo”.

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