Politica
Berlusconi, Moratti e Bonsignore:il podio dei donatori più generosi ai partiti

Finanziamenti privati ai politici: ecco la lista dei 10 più grandi finanziatori della politica dal 2008 a oggi
Silvio Berlusconi, Gian Marco Moratti, Vito Bonsignore, Francesco Gaetano Caltagirone e Giampiero Samorì. Sono i primi cinque donatori più generosi della politica italiana dal 2008 ad oggi, secondo un'inchiesta del settimanale L'Espresso che ha analizzato la lista delle donazioni private arrivate a partiti e politici italiani.

Se spesso i partiti sono in bolletta per le troppe spese di gestione della macchina politica, spese che in alcuni casi possono portare il partito a un passo dai pignoramenti dei creditori (vedi il caso di Forza Italia), le formazioni politiche hanno potuto contare su una lunga fila di imprenditori che ama fare regali ovviamente per avere trattamenti di favore dal Palazzo o perché in futuro, in alcuni casi, può scattare l'appalto tanto desiderato.
La partecipazione alla vita politica è costata una cifra a sei zeri a Silvio Berlusconi e famiglia. Sua emittenza ha sborsato di tasca propria, fra Pdl e Forza Italia, in 10 anni la bellezza di 109 milioni di euro, la quasi totalità dei soldi raccolti dal partito che ammonta a 117 milioni di euro. Al secondo, al terzo posto e al quarto posto ci sono il petroliere Gian Marco Moratti, l'ingegnere e politico siciliano Vito Bonsignore e l'immobiliarista romano con il pallino dell'editoria e della finanza Francesco Gaetano Caltagirone che negli ultimi anni hanno diradato parecchio il loro impegno nell'elargire donazioni alla politica.

"Moratti, patron delle raffinerie Saras, - riferisce l'Espresso - nel solo 2011 ha messo sul piatto 12 milioni di euro per la campagna elettorale della moglie Letizia a sindaco di Milano. Investimento andato in fumo, dato che alla fine a spuntarla è stato Giuliano Pisapia. Diverso il profilo dell’altro grande finanziatore. Costruttore, editore e finanziere, Francesco Gaetano Caltagirone ha regalato all’Udc oltre 3 milioni di euro in dieci anni: quasi due terzi di quanto ricevuto in totale dal partito guidato dall’ex genero Pier Ferdinando Casini. Ex, appunto. E infatti, da quando i due non sono più parenti, il finanziamento si è improvvisamente bloccato".
Vito Bonsignore, invece, è il tipico portatore di interessi economici concreti. "Partito dalla Dc, passato per il Pdl e approdato oggi al Nuovo centro destra di Alfano, il politico siciliano - spiega ancora il settimanale diretto da Marco Damilano - è titolare della società di ingegneria Mec. L’impresa ha finanziato soprattutto lo stesso Bonsignore, regalandogli 4,5 milioni di euro all’epoca in cui sedeva sui banchi del Parlamento europeo in quota Pdl.Ma dalle casse aziendali sono partiti bonifici diretti anche ad altri parlamentari: 20 mila euro a Fabrizio Cicchitto e altri 20 mila al sottosegretario Ncd Giuseppe Castiglione, mentre ad Angelino Alfano è stato offerto lo spostamento aereo durante la campagna elettorale del 2013 al costo di 8.400 euro. Il metodo Bonsignore funziona. Perché prima o poi l’appalto arriva. Come nel 2010, quando il Cipe - governo Berlusconi in carica - concede il via libera alla superstrada Ragusa-Catania: della cordata di aziende che si aggiudica l’appalto fa parte proprio la Mec".

Ci sono poi i casi un po' anomali di partiti che ormai non esistono più ma che hanno ricevuto fior di quattrini come i Moderati in rivoluzione del reggiano Giampiero Samorì e Italia Unica dell'ex banchiere Intesa-Sanpaolo Corrado Passera che si piazzano rispettivamente al quinto (con 2,2 milioni) e al sesto posto (2 milioni) della lista dei donatori.
Sotto di loro si scende immediatamente sotto il milione di euro di erogazione e si incontrano i nomi dei pesi massimi dell'industria italiana. Due su tutti Giovanni Arvedi e famiglia, imprenditore dell'acciaio e Beniamino Gavio, costruttore figlio di Marcellino che i meccanismi della politica li conosceva molto bene. Arvedi ha concentrato i suoi regali nel 2008, donando 300 mila euro a Forza Italia e, diversificando, 200 mila euro anche al Pd Lombardia, dove hanno sede quasi tutti i suoi stabilimenti. Gavio, interessato al business di strade e autostrade, ha staccato nel 2008 un assegno di 400 mila euro a Forza Italia e cinque anni più tardi ha regalato 50 mila euro a Ugo Sposetti, storico tesoriere dei Ds.
Completano la top ten il lombardo Gianfranco Librandi, imprenditore attivo nel settore dell'illuminazione che attraverso la sua Tci Telecomunicazioni Italia ha sborsato in tutto in maniera ecumenica 499 mila euro (i beneficiari Forza Italia, Scelta Civica, Pd e Fratelli d'Italia) e Ernesto Pellegrini e famiglia che con 290 mila euro in tutto hanno finanziato gli azzurri di Berlusconi e la corsa al Pirellone di Roberto Maroni.
