Politica
Berlusconi: "La nostra Europa non è quella di Orban". Cdx diviso

Berlusconi si allontana da Meloni e Salvini
Berlusconi: "Noi garanti del profilo europeista e atlantista del prossimo governo. Cosa per noi del tutto scontata e naturale"
"La nostra Europa non può che essere quella del Ppe, non certo quella di Orban che dal Ppe è uscito. Del resto, lo stesso presidente del Ppe, Manfred Weber, è venuto a trovarmi e ci ha chiesto, anche pubblicamente, di essere garanti del profilo europeista e atlantista del prossimo governo. Cosa per noi del tutto scontata e naturale. Per questo, un elettore moderato, di centro, europeista, se vuole dare un voto razionale e utile deve darlo a noi. Siamo gli unici in grado di caratterizzare in questa direzione il futuro governo del Paese". Silvio Berlusconi, con un'intervista a Il Giornale, segna una profonda distanza rispetto ai suoi principali alleati di Centrodestra, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Pochi giorni fa, proprio Fratelli d'Italia e la Lega, hanno difeso il primo ministro ungherese al Parlamento europeo.
"La cosa che più mi interessa è chiamare a raccolta la parte migliore del Paese, anche fuori dalla politica. E' un appello che ho già fatto nella fase peggiore della pandemia, e lo rinnovo oggi. Il mondo dell'impresa, del lavoro, della ricerca, della finanza, ma anche della cultura, dell'università, della scienza, dell'arte deve dare una mano a far ripartire il Paese. Il prossimo governo sarà aperto soprattutto a loro". Così spiega Berlusconi in una intervista al Giornale. Rispetto ai sondaggi il leader di FI aggiunge: "L'accoppiata Renzi-Calenda, il finto centro che guarda a sinistra, non è in grado di vincere alcun collegio, nell'ipotesi migliore per loro eleggeranno un piccolo nucleo di deputati relegati in un'opposizione sterile, egemonizzata dal Pd e dai Cinque Stelle. Dare il voto a loro è veramente un voto sprecato, per un elettore centrista che voglia influenzare il futuro del Paese". Draghi. Il governo ha stanziato 14 miliardi per intervenire sulle bollette. "In effetti era da settimane che insistevamo perché il governo intervenisse - risponde Berlusconi - Quello di venerdì è stato un provvedimento nella direzione giusta, ma non sono affatto sicuro che sia sufficiente. Il rischio di recessione è davvero dietro l'angolo. Anzi, di una recessione accompagnata da inflazione e naturalmente da disoccupazione".