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Politica
"Draghi al Quirinale e Cartabia a Palazzo Chigi". Scenario che piace a sx e dx
Lapresse

"Una dimostrazione di affetto e un riconoscimento per la sua attività politica trentennale che ha subito una serie di atti vandalici da parte di alcuni magistrati". Vittorio Sgarbi parla con Affaritaliani.it e descrive in questi termini la candidatura al Quirinale di Silvio Berlusconi avanzata dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. "Tutto dipende dalla Corte di Strasburgo, se entro gennaio si sarà pronunciata annullando la condanna, Berlusconi potrà essere candidato per la presidenza della Repubblica, altrimenti sarà una strada non percorribile".

Questioni giudiziarie a parte - spiega Sgarbi - "quella dell'ex premier può essere una candidatura di bandiera che ha la sua dignità. Una candidatura di bandiera del Centrodestra da contrapporre al candidato della sinistra, che potrebbe essere Dario Franceschini, Valter Veltroni o Romano Prodi. Se poi, come è probabile, si arriverà a una situazione di blocco, tutti convergeranno sul nome di Mario Draghi". Quindi elezioni politiche anticipate già nel 2022? No, secondo il deputato e critico d'arte. "Draghi non potrà sciogliere il Parlamento che lo avrà appena eletto e poi i 5 Stelle aspetteranno che si arrivi a 4 anni, 6 mesi e un giorno per ottenere il vitalizio. In sostanza settembre del prossimo anno, quindi elezioni nel marzo del 2023". E il presidente del Consiglio? "Draghi sarà il garante e nominerà il premier. La ministra della Giustizia Marta Cartabia avrebbe certamente il voto del Pd e probabilmente anche il sostegno del Centrodestra, io la voterei. Ma ci sono anche altre figure del mondo economico vicine a Draghi e simili all'attuale capo del governo".

Nella sfida tutta interna al Centrodestra, tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Sgarbi non si schiera e afferma: "Farei volentieri il ministro dei Beni Culturali di entrambi, sono amico di tutte due. Sarà premier il leader del partito della coalizione che prenderà più voti, allo stato è Salvini, ma può anche darsi che Meloni scavalchi il leader della Lega. Per me è indifferente". Quanto alle parole della ministra Maria Stella Gelmini, che di fatto ha stoppato l'eventualità di Meloni a Palazzo Chigi, Sgarbi spiega: "Forza Italia non potrà sommare i propri voti a quelli della Lega soltanto perché oggi governano insieme. Alle prossime elezioni politiche ci saranno quattro liste del Centrodestra: Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Rinascimento, la mia nuova lista che potrà includere anche altre forze come Cambiamo!. Qualcuno prenderà il 20, altri il 15, il 5 o il 4. Vedremo, allo stato attuale, secondo un sondaggio di oggi (clicca qui per vedere i risultati) Rinascimento è la lista più forte". E infine le elezioni comunali di ottobre. "Gabriele Albertini a Milano sarebbe stata una candidatura intelligente, un po' meno Guido Bertolaso a Roma. Non so perché non vogliano convergere su di me, comunque devono trovare una persona molto nota e famosa, altrimenti resta unicamente il voto di lista", conclude Sgarbi.

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