Pd, Bersani e Bindi tra i duri e puri anti-Renzi
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Stefano Fassina, Pippo Civati e Alfredo D'Attorre. Sono i cinque irriducibili che - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - sicuramente voteranno no al testo finale della legge elettorale (con scrutinio segerto) e usciranno dall'Aula al momento delle fiducie spacchettate sull'Italicum. Incerto Gianni Cuperlo, che durante l'ultima riunione dei deputati dem aveva fatto un discorso meno duri rispetto all'ex segretario e agli altri duri e puri. A far tirare un sospiro di sollievo al presidente del Consiglio è stato Roberto Speranza. L'ex capogruppo a Montecitorio, seppur molto critico nei confronti del segretario-premier, ha fatto sapere che alla fine voterà sia le fiducie sia il provvedimento finale. La decisione del dimissionario presidente dei deputati del Pd ha convinto buona parte della minoranze dem, quella che vive con non pochi mal di pancia le forzature di Renzi ma che non è un pasdaran alla Fassina o Bersani, ad adeguarsi alla disciplina di partito. Fonti della sinistra democratica parlano di un pressing andato a vuoto da parte di Massimo D'Alema su molti parlamentari per convincerli a voltare le spalle al presidente del Consiglio. Ma la paura di non essere ricandidati in caso di elezioni anticipate avrebbe pesato sulla decisione di una buona fetta dei deputati del Pd di "obbedire" agli ordini di Palazzo Chigi.