Bersani: "Gaffe di Monti sulla Merkel". E aggiunge: "Escludo la grande coalizione"

Lo spettro del presunto veto di Berlino e l'eventuale 'benedizione' di Angela Merkel al futuro governo italiano continuano ad aggirarsi tra i protagonisti della campagna elettorale. Alle frasi di ieri di Mario Monti sulla preoccupazioni della Cancelliera tedesca riguardo un possibile governo a guida Bersani, corrette in mattinata dallo stesso Professore, replica il segretario dei Democratici: "Mi e' dispiaciuto - ha detto Bersani - mi e' sembrata piu' una gaffe del Professore che un'iniziativa della Merkel: i governi europei si rispettano reciprocamente, un intervento del genere della Merkel e' impensabile".
Ma a raffreddare le polemiche in mattinata era stato lo stesso Monti, chiarendo che "ne' a me ne' a Bersani serve la benedizione della Merkel". "So bene che la Cancelliera Merkel non interferisce nelle elezioni italiane ne' in quelle di altri Paesi - ha detto Monti - per questo ho voluto smentire cio' che ha detto Berlusconi, cioe' che io avrei fatto un accordo con Bersani con la 'benedizione della Merkel. Non solo e' falso che ci sia un accordo con il Pd - ha aggiunto il Professore - ma anche che la signora Merkel sia coinvolta".
E mentre Giorgio Napolitano, ribadisce con una nota la sua indisponibilita' a ricandidarsi di nuovo alla Presidenza della Repubblica, alla vigilia del voto le incertezze restano tante: sul fronte alleanze, Monti premette che "e' prematuro parlarne" ma aggiunge che "per noi non e' essenziale stare nella maggioranza, o nel governo - ha aggiunto - ma lavorare affinche' l'Italia e la politica italiana si svecchi. E per fare questo occorre fare le riforme, dalla giustizia al lavoro, che ci facciano diventare un Paese piu' moderno. Staremo a vedere se ci sara' modo di discutere di questo". A chiudere le porte al governissimo e' di nuovo Pier Luigi Bersani, che ribadisce l'apertura a una collaborazione con le forze moderate ma esclude in caso di maggioranza azzoppata si arrivi a un governo di larghe intese.
"Non ci si venga a proporre dei governissimi", ha detto il segretario del Pd. "Escludo un governo di unita' nazionale perche' non e' il bene dell'Italia". Dunque e' possibile che nel caso si torni a votare? "E' un'ipotesi puramente teorica perche' non ci credo, ma non vedo possibile un governissimo, non porterebbe a niente", ha insistito. Per Bersani, "ci vuole qualcuno che abbia la maggioranza in Parlamento". A due giorni dal voto "sia chiaro che o vinciamo noi o vincono Berlusconi e la Lega. Se vinciamo noi con il 51% del parlamento e' chiaro che siamo assolutamente disponibili e aperti a discutere forme di collaborazione e convergenza".
Tra stasera e domani i leader chiuderanno la campagna elettorale: l'evento mediaticamente piu' atteso e' la manifestazione di piazza San Giovanni a Roma, dove Beppe Grillo conta di portare un milione di persone che diano la spinta al definitivo 'assalto al palazzo'.