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Politica
Nei 5 Stelle è nata un'altra Stella. La capogruppo Mariolina Castellone
Mariolina Castellone
 

Quando Di Maio lascia il partito, Castellone si schiera decisamente con Conte e critica Di Maio per la sua fuoriuscita

 

Forse è nata una stella. Finalmente i Cinque Stelle cominciano ad esprimere – in verità un po’ tardivamente - delle persone veramente competenti e comunque preparate che sanno reggere la dialettica mediatica sia a livelli di congiuntivi che, soprattutto, di contenuti.

Tutti ricordiamo figure tragiche come Danilo Toninelli che pensava che – da ministro delle Infrastrutture (!) - esistesse un fantomatico “tunnel del Brennero”.

La nuova stella è Maria Domenica (“Mariolina”) Castellone, capogruppo pentastellata al Senato. In questi giorni di campagna elettorale la vediamo spesso nei talk show che tiene testa a quelle iene di giornalisti che vorrebbero sbranarla, ma si confrontano, dopo solo qualche morso, con il solido acciaio di una personalità forte e strutturata che non lascia spazio a cedimenti e fraintendimenti, caratteristica anche questa molto rara nel variegato mondo grillino.

Laureata in medicina alla Federico II di Napoli, ricercatrice, nel 2002 la troviamo addirittura come visiting professor nel prestigioso Bethesda negli Usa.

Nel 2018 riesce ad entrare nel proporzionale dopo aver preso solo 49 voti alle parlamentarie, ripescata da Luigi Di Maio che aveva visto in lei grandi doti esclamando un profetico “vi sorprenderà!”, sicuramente il primo ad esserne sorpreso, come vedremo, sarà proprio lui.

La sua notorietà nasce quando nel novembre del 2021 viene scelta – prima donna - come capogruppo dei Cinque Stelle al Senato. Lei allora è una fedelissima dimaniana e viene eletta come punto di equilibrio per contrastare l’ipotesi che Conte piazzi un suo uomo, Ettore Licheri.

Quando Di Maio lascia il partito lei si schiera decisamente con Giuseppe Conte e critica Di Maio per la sua fuoriuscita.

Suo è il primo discorso al Senato che spaventò Enrico Letta e ufficializzò la crisi del governo Draghi.

Il prossimo 25 settembre è ricandidata M5S al Senato nell’uninominale a Giugliano e capolista nel plurinominale in Campania 1.

Ieri sera l’abbiamo vista a “In Onda” su La 7 dove ha polverizzato Luca Telese su un tema di grande attualità e cioè la crisi energetica.

La Castellone si è presentata con un elegante ma sobrio tailleur rosso su un vestito nero che faceva risaltare anche la sua gradevolezza fisica che fa il paio con una notevole compostezza espositiva.

Telese le ha chiesto se la crisi energetica fosse anche colpa della politica e la Castellone ha risposto che il M5S - già a novembre 2021 - parlava di è una vera e propria “pandemia energetica” e che nel marzo di quest’anno il Movimento ha depositato in Senato una mozione che diceva al governo che il prezzo del gas che si paga non è quello alla fonte ma quello dovuto alle speculazioni sul mercato di Amsterdam, dove avvengono le contrattazioni.

La Castellone chiede che sia l’attuale governo Draghi – e i partiti che lo sostengono - a dare risposte a questa crisi. Al che Telese la interrompeva in continuazione con il mantra “Allora la colpa è di Draghi, tranne voi” ma la capogruppo non raccoglieva la provocazione da guerriglia tupamaros e proseguiva indefessa l’intervista chiarendo come i Cinque Stelle avessero anche fornito una soluzione e cioè quella di tassare del 25%  gli extraprofitti, norma che è poi stata scritta male dal Mef permettendo così ai colossi energetici di non pagare facendo ricorso e non versando neppure l’acconto di quanto dovuto, come ha giustamente fatto notare Marianna Aprile, l’altra conduttrice del programma.

Precedentemente la Castellone era stata anche da Paolo Celata a “La corsa al voto”, sempre su La 7 ed aveva risposto con competenza e determinazione alle domande insidiose del giornalista.

Tra le sue caratteristiche attive c’è una ottima preparazione e competenza mentre tra quelle passive domina la capacità di incassare, senza rispondere alle provocazioni, semplicemente ignorandole, e continuando a dipanare il filo logico del suo discorso.

Dunque questa campagna elettorale c’ha regalato una gradevole sorpresa ed un jolly inaspettato per il capo politico Giuseppe Conte che potrà valorizzare la senatrice al meglio. In futuro sentiremo parlare sempre più spesso di lei e potrebbe diventare una temibile avversaria interna per l’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi che è il suo esatto opposto: spesso poco preparata e superficiale, confusionaria, sensibilissima alle critiche. Tutte “doti” che un leader non dovrebbe possedere.

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