Chi balla coi Lupi
Di Angelo Maria Perrino
Onore a Maurizio Lupi, esce di scena con dignità, vittima dei suoi errori ma anche di una avversa congiuntura politica.
Ma le sue dimissioni non serviranno a nulla e saranno un semplice avvicendamento correntizio, nel filone "mors tua vita mea", se non verranno accompagnate da un seria e profonda riflessione sul rapporto tra politica e affari, da cui scaturiscano provvedimenti concreti per combattere la corruzione e la malversazione.
E se non si metterà ordine in una delle sentine del malaffare, che sono i gabinetti dei ministeri, controllati da superburocrati inamovibili che fanno il bello e il cattivo tempo alle spalle di ministri incompetenti, i quali pur di durare si consegnano mani e piedi a questi azzeccagarbugli e alle loro squadre di fedelissimi.
E' questa la morale del caso Lupi, un uomo che non capiva un’acca di appalti pubblici e si era consegnato a quell'Incalza che aveva resistito alla guida delle opere pubbliche per qualche decennio e di cui era prigioniero. Fino al suicidio.