Claudio Fava (Sel) ad Affari: "Barca, una risorsa per la sinsitra"
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

Durante il voto per l'elezione del nuovo inquilino del Quirinale, voi di Sel avete sostenuto compattamente Stefano Rodotà, presentato dal M5S. Il Pd invece ha puntato su Giorgio Napolitano, insieme a Pdl e Lega Nord. La vittoria di Napolitano mette in pericolo l'alleanza tra Pd e Sel?
"Non è tanto la scelta di Napolitano in sé, quanto le prospettive politiche che si aprono adesso. Napolitano ha chiesto, anche opportunamente vista la situazione, di varare un governo che probabilmente sarà di larghe intese. Un altro Presidente della Repubblica avrebbe potuto fare diversamente e delineare un diverso quadro politico. Il Pd probabilmente farà ciò contro cui si è costituita l'alleanza 'Italia Bene Comune'. Non siamo noi che stiamo rivedendo questa alleanza, è il Pd che lo sta facendo".
Non tutto il Pd però ha votato convintamente Napolitano. Si contano molti 'mal di pancia'…
"Sì, però nei fatti quella parte del Pd che non voleva Napolitano avrebbe potuto non partecipare alla standing ovation o portare una propria proposta su Stefano Rodotà Presidente. Invece solo poche voci isolate hanno dissentito, come quelle di Casson o Mineo. Alla fine sono dieci voti in più si contano per Rodotà...".
Una delle personalità del Pd che si è espresso contro il voto a Napolitano e ha auspicato che il Pd convergesse su Rodotà è stato Fabrizio Barca. Come valuta questa uscita del ministro?
"E' una persona leale nel dire ciò che pensa e che rappresenta una risorsa per la sinistra. Coglie un sentimento molto diffuso nel popolo del Centrosinistra, nella base, tra i nostri elettori e quelli del Pd o di Grillo. Il Pd ha pagato nelle urne pesantemente quest'anno e mezzo di governo con Monti. Ma non ne ha fatto tesoro".
I giornali parlano di una possibile convergenza tra Sel, una parte del Pd e Barca. Si tratta di invenzioni giornalistiche?
"Non si deve immaginare la fusione di pezzi di partito diversi. Bisogna costruire un luogo politico di rappresentanza di quell'Italia che si è espressa con il sostegno a Rodotà, con questa forte istanza di cambiamento. Una parte è rappresentata da Grillo che ha un messaggio più radicale e meno politicamente fondato. Ma io penso che c'è una Italia civile, di sinistra, non ideologicamente tarata, che però sente il cambiamento come una priorità assoluta. Io immagino un luogo politico nel quale si possano riconoscere Nichi Vendola, Michele Serra, Barbara Spinelli, Fabrizio Barca…".
Il momento giusto per lanciare questo 'luogo' potrebbe essere l'incontro dell'otto maggio?
"L'otto maggio dovrebbe essere l'inizio di questa fase. Ma ci tango a dire una cosa…".
Dica.
"Sarà l'opposto di Sinistra Arcobaleno, non sarà una collezione di bandiere. E' il racconto di un Paese che c'è e che vuole essere rappresentato".
Vendola ha usato il termine 'nuova sinistra di governo'...
"Nuova, perché c'è bisogno di novità, qualcosa che guarda avanti. E di governo perché il nostro obiettivo è questo, governare. Non vogliamo consolare gli italiani, vogliamo cambiare l'Italia".