Politica
Coldiretti, a un evento a Benevento parte per errore "Faccetta nera". L'associazione: "Episodio inconsapevole"
Coldiretti Benevento ha diffuso una nota in cui prende le distanze dalla “riproduzione di un brano musicale ritenuto del tutto inopportuno”

Coldiretti, a un evento a Benevento parte per errore "Faccetta nera"
Una selezione musicale a tema patriottico, che si è conclusa con la diffusione di Faccetta nera, nota canzone della propaganda coloniale fascista. È quanto accaduto domenica sera durante l’evento Coldiretti ospitato alla Rocca dei Rettori di Benevento. Lo si legge su Repubblica. Il video, ripreso e rilanciato da diverse testate, tra cui Radio Città Benevento, ha rapidamente fatto il giro del web.
In merito all’episodio, il presidente di Coldiretti Benevento Gennarino Masiello e tutta Coldiretti Campania si dissociano con fermezza dal grave episodio che ha coinvolto un’azienda che partecipava a un evento in piazza organizzato dal Comune di Benevento. La canzone “Faccetta nera” riprodotta senza nessuna autorizzazione e distante da quelli che sono i principi etici e morali dell’Organizzazione, è stata diffusa attraverso una cassa audio di proprietà dell’azienda e interrotta dall’intervento tempestivo del Direttore di Coldiretti Benevento, presente all’evento.
Coldiretti tutta, ritenendosi parte lesa, ribadisce la più totale estraneità ai fatti e comunica di aver già intrapreso l’iter di sospensione nei confronti dell’azienda che si è resa protagonista di un fatto deplorevole che rischia di danneggiare l’immagine di una realtà che da sempre ha nel suo Dna i valori dell’antifascismo. Coldiretti ricorda che la matrice valoriale e ideale in cui si colloca è quella di una forza democratica, antifascista che seppe porsi al centro del rinnovamento, della rifondazione del nostro paese e della nazione, ruolo riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica durante la celebrazione degli 80 anni della nostra associazione.
Coldiretti, Prandini a La Piazza: "Troppo vicini alla Destra? Noi dalla parte di chi fa"
Lo scorso weekend il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha partecipato a La Piazza, la kermesse politica economica di Affaritaliani che si svolge ogni anno, sul finire dell'estate, a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi. E proprio qui, intervistato dal direttore Marco Scotti, Prandini ha risposto anche a una domanda diretta sul posizionamento dell’associazione: “Come risponde a chi sostiene che Coldiretti sia troppo vicina alla destra?”
La replica di Prandini è stata chiara: “Chi fa rappresentanza in questo Paese spesso si ritrova etichettato. Il mio compito, da presidente nazionale della Coldiretti, non è essere filogovernativo, ma avere una cultura di governo, che è ben diverso. Significa dialogare con le istituzioni, portare avanti le istanze dei nostri agricoltori e ottenere risultati concreti. Devo anche essere trasparente nel riconoscere a chi fa, rispetto a chi non fa. Questo governo, nei suoi primi tre anni, ha investito più nell’agricoltura di quanto non si fosse fatto negli ultimi trent’anni. Perché dovrei criticarlo se ha sostenuto battaglie che ci stanno dando ragione?”
Sul rapporto con le istituzioni europee, Prandini ha poi risposto a un’altra domanda chiave: si sente più rappresentato da Raffaele Fitto o da Ursula von der Leyen? “Da Raffaele Fitto, assolutamente sì. Dalla presidente von der Leyen, assolutamente no. La Commissione ha spesso delegato le scelte ai burocrati, perdendo il ruolo guida della politica. Serve che la politica si riappropri del suo compito: governare i processi, non subirli”.
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