Italicum depositato alla Camera. Firmano Pd-Ncd-FI. Niente salva-Lega
Primo rinvio per la proposta di legge elettorale lanciata da Renzi. Il testo della riforma elettorale firmato dal relatore Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) è stato depositato in commissione Affari Costituzionali della Camera solo poco prima delle 20, con diverse ore di ritardo sull'orario previsto e la firma di Pd, Forza Italia e Nuovo centrodestra.
Il nodo della clausola 'salva-Lega'. La seduta della commissione, inizialmente prevista per le 14, è slittata da un lato perché il Pd aveva necessità di apportare alcune modifiche al documento. Dall'altro perché Sisto ha chiesto più tempo per lavorare al testo base e per cercare di venire incontro alle richieste della Lega che, se si andasse a votare con l'Italicum con lo sbarramento al 5 per cento, rischierebbe di rimanere fuori dal Parlamento. Alla fine sembra però che nel testo non ci sia traccia di quella che era già stata ribattezzata "clausola salva-Lega".
Il tema è stato oggetto nel pomeriggio di uno scontro tra una parte del Pd e il Carroccio. Il deputato lettiano Francesco Sanna, ad esempio, ha osservato: "Sinceramente non c'è nessuna ragione perchè ci siano aggregazioni interregionali. La Padania non esiste, quindi, marameo...".
Attacco al quale ha risposto duramente segretario della Lega Matteo Salvini, che su Facebook afferma:
Non tarda ad arrivare la risposta del segretario del Carroccio Matteo Salvini, che su Facebook afferma: "Avviso ai Dis-Informatori di professione. La Lega non ha bisogno di "aiutini" o leggi elettorali fatte su misura: il consenso lo chiediamo ai Cittadini, alla luce del sole, non con accordi o accordini "salva Lega".
La Lega si occupa dei problemi del LAVORO, lasciamo volentieri al PD i litigi sulla legge elettorale e le chiacchiere (per fortuna solo quelle) della sciura Kyenge".
In campo anche Umberto Bossi:"Se ci fanno scomparire dal Parlamento siamo pronti a fare una lotta di liberazione".
Le altre forze politiche. Il leader di Sel Vendola, prima del deposito del testo definitivo, aveva avvertito: se arriva in Parlamento così com'è stato presentato "votiamo no". Scelta poi confermata.