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Politica
Dpcm, Boccia: "Nessuno scaricabarile. La norma sui sindaci è stata smussata"

Covid: Boccia, norma Dpcm su sindaci smussata. No scaricabarile - "Non c'e' nessuno scaricabarile sui sindaci". Lo ha detto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, a Rainews 24, riferendosi all'articolo 2 bis del Dpcm sulla possibilita' dei sindaci di chiudere vie e piazze in caso di assembramento. "La norma che richiamava direttamente i sindaci e' stata smussata", spiega. "Detto questo, se c'e' un quartiere da chiudere lo decidono i sindaci. Per la verita'- aggiunge - non c'era nemmeno bisogno di una norma specifica perche' e' gia' cosi'. Lo Stato e' al fianco dei sindaci 24 ore su 24. Se serve un ulteriore intervento lo Stato c'e'. Io vorrei - ha spiegato Boccia - che tornassimo alla collaborazione massima che ha caratterizzato il lavoro che abbiamo fatto in questi giorni. I sindaci tra l'altro hanno dato un contributo importante con la richiesta degli orari scaglionati delle scuole e li hanno ottenuti".

Nuovo Dpcm, Gori: "Coprifuoco non concordato con noi sindaci. Non è realizzabile"

“Nel testo del nuovo Dpcm si prevede che i sindaci dispongano dopo le 21 la chiusura di vie e piazze dove si possono creare assembramenti, fatta salva la possibilità di deflusso e di accesso per chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private. È una previsione non concordata con i rappresentanti dei sindaci, mai discussa negli incontri che si sono tenuti con il Governo”, ha scritto su Facebook il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Lo stesso Gori considera un lavoro “non realizzabile con le sole forze di polizia locale a loro disposizione” e condivide dunque la posizione del presidente dell’Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro.

“La norma inserita dal governo nel Dpcm sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco. Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell'ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l'ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un'altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilità”, ha tuonato Gori chiedendo la cancellazione della norma.

Nuovo Dpcm, Decaro: “Il governo ha commesso una scorrettezza”

"Le cabine di regia con il governo non servono a niente, noi sindaci non parteciperemo più", con queste parole a Radio Capital, il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro entra in rotta di collisione col governo. "Si riuniscono con venti presidenti di Regione, decidono loro e poi a noi scaricano la responsabilità - ha aggiunto indispettito - Ci atterremo, come abbiamo sempre fatto, alle indicazioni che arrivano dal governo”. Una reazione condivisa dal collega sindaco di Napoli de Magistris che si dice “deluso” per essere rimasto con “il cerino in mano”.

Delle posizioni che però stridono che le rivendicazioni degli ultimi mesi quando i primi cittadini e Decaro in quanto rappresentante chiedevano più poteri e più autonomia decisionale. "Ho chiesto al prefetto di Bari di convocare un tavolo con la Asl, mi diranno loro e chiuderemo le aree che vanno chiuse a Bari, in base alle loro indicazioni: lo faranno tutti i sindaci", ha precisato il sindaco del capoluogo pugliese rispondendo alle domande sulla possibilità di individuare in città aree da sottoporre a eventuale coprifuoco. Decaro comunque definisce quella del governo una grande scorrettezza istituzionale, assegnando ai sindaci il potere di disporre l'eventuale coprifuoco".

Nuovo Dpcm, de Magistris: “Amareggiato. Scaricato tutto su sindaci”

Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, non può lasciare i sindaci "con il cerino in mano", ha fatto eco a Decaro, il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris. L'ex pm, che riconosce a Conte "sensibilità istituzionale e la coesione che deve caratterizzare questo difficilissimo periodo che vive la nostra Repubblica", dice di non poter credere "che si sia deliberatamente e dall’alto, senza consultare sul punto i sindaci d’Italia, scelto di scaricare su di noi una decisione non praticabile". 

"L’effetto delle parole pronunciate dal presidente del Consiglio davanti a milioni di italiane e italiani sarà quello di lasciare ancora una volta i sindaci con il cerino in mano - spiega - lo Stato sceglie, quindi, di puntare il dito per nascondere quello che non si è fatto, in tante parti del Paese, per rafforzare la rete territoriale di sanità pubblica. Provo amarezza, sconforto e delusione per uno Stato che non ha la sensibilità, la volontà e la lungimiranza di mettere al centro i suoi cittadini e chi li rappresenta, a mani nude, sul territorio, con poche risorse umane e spesso senza un euro. Dopo 9 mesi dallo scoppio della pandemia è un segno di debolezza e mancanza di lucidità dello Stato non riuscire a garantire il controllo del territorio e scaricarlo sui sindaci che spesso non hanno né personale, né soldi, per pagare straordinari".

 

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