Elezioni Olanda, nuovo governo? Ci vorranno più di 200 giorni. Salvini ko, Tajani gongola, Meloni alla finestra. E Schlein... - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:28

Elezioni Olanda, nuovo governo? Ci vorranno più di 200 giorni. Salvini ko, Tajani gongola, Meloni alla finestra. E Schlein...

Le ripercussioni in Italia del voto nei Paesi Bassi. Inside

Di Alberto Maggi

Di fronte a cotanta instabilità, la stabilità italiana acquisisce ogni giorno un nuovo significato


È sempre più difficile districarsi nella frammentazione della politica olandese. Le urne di ieri ci consegnano un primo esito lampante: i due leader più conosciuti, quelli con un profilo maggiormente polarizzante, sono anche i principali sconfitti di questa tornata elettorale. Frans Timmermans, già Vicepresidente della Commissione europea e padre ispiratore del famigerato Green Deal, puntava al bersaglio grosso: portare la sua alleanza verdi/laburisti al primo posto per poter poi ricevere l’incarico di formare il governo.

E invece, rimasto fuori dal podio dei partiti più votati, si è addirittura dimesso dalla presidenza del suo partito e potrebbe addirittura pensare al ritiro. Geert Wilders, leader del partito sovranista PVV, ha pagato caro l’aver staccato la spina al precedente governo di centrodestra guidato dal tecnocrate Dick Schoof perdendo così un terzo dei seggi. Così spetterà al giovane leader del partito liberal-progressista D66, Rob Jetten, ricevere l’incarico dal Re di formare il nuovo governo.

Si riposiziona l’elettorato centrista, azzerando il NSC sorpresa del 2023 e tornando a votare in forze per lo storico partito democristiano CDA; lo stesso fa quello conservatore, attribuendo ben 9 seggi al partito JA21 collegato all’ECR di Giorgia Meloni. Si mantiene stabile il partito liberale di centro-destra VVD dell’attuale Segretario Generale della NATO Mark Rutte e vengono fortemente ridimensionati i ruralisti del BBB. A breve partiranno i negoziati ma il rischio concreto è che stavolta si superino i 200 e passa giorni dell’ultimo governo.

Intanto, in chiave interna, Salvini incassa una battuta d’arresto del suo alleato Wilders, segno evidente che gli elettori di destra non perdonano quando si riconsegna il governo alle sinistre. Meloni sta alla finestra osservando la crescita dei suoi alleati, Tajani potrà gongolare del ritorno in pompa magna dei suoi colleghi democristiani e il Pd cercherà di accaparrarsi il successo europeista di D66 che pure siede in Europa nel gruppo liberale di Renew. Intanto Schoof, il premier in carica per gli affari correnti, continuerà a rappresentare i Paesi Bassi nei vari consigli. E di fronte a cotanta instabilità, la stabilità italiana acquisisce ogni giorno un nuovo significato.

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