Elezioni regionali, terremoto da destra a sinistra. Forza Italia addio - Affaritaliani.it

Politica

Elezioni regionali, terremoto da destra a sinistra. Forza Italia addio

Di Alberto Maggi

Il voto amministrativo del 31 maggio rischia di essere davvero uno spartiacque. Un punto di svolta e di non ritorno. Lo scenario politico, molto probabilmente, cambierà radicalmente. Forza Italia, che ha già subito l'ennesima scissione dei fittiani, verrà archiviata da Silvio Berlusconi dopo la quasi certa batosta di domenica per lasciare spazio a un nuovo movimento snello e guidato o da Mara Carfagna o da Alfio Marchini (o da entrambi in tandem), ma sempre con la supervisione dell'ex Cavaliere. A destra Matteo Salvini utilizzerà il successo di domenica per imporsi come leader naturale della coalizione anti-Renzi, con un legame sempre più stretto con Giorgia Meloni.

Il numero uno del Carroccio ha detto che la Lega sarà la "locomotiva" del Centrodestra ma prima vuole avere in mano i numeri per mettere nell'angolo Berlusconi e i suoi fedelissimi. Nel governo, salvo una sconfitta 4 a 3 del Pd che potrebbe portare alle dimissioni del premier, Renzi tenterà di utilizzare il probabile flop dei centristi di Alfano per far dimagrire ulteriormente la presenza di Area Popolare nell'esecuzione e per trasmormare il governo sempre più in un monocolore Pd. Renzi sa che Alfano non può far venir meno i voti in Parlamento pena il ritorno alle urne e la marginalizzazione del Nuovo Centrodestra. Per il M5s non cambierà molto, anche se un risultato non soddisfacente in molte Regioni, con una flessione rispetto alle Europee 2014, potrebbe portare ad altre fuoriuscite di deputati e senatori in polemica con Grillo.