Elezioni sondaggi Forza Italia crollo. Panico Berlusconi, Forza Italia al 5%!
Centrodestra Forza Italia caos. Tutto e il contrario di tutto in Forza Italia. Le elezioni anticipate terrorizzano Berlusconi
Tutto e il contrario di tutto. La mossa del governo "neutrale" e "di servizio" di Sergio Mattarella spiazza Forza Italia e Silvio Berlusconi. Mentre tutti pensavano già al voto a luglio sotto l'ombrellone, il leghista Giancarlo Giorgetti esce allo scoperto chiedendo all'ex Cavaliere un passo indietro consentendo la nascita di un esecutivo tra la Lega e il M5S. Allo stesso tempo, il numero due del Carroccio minaccia gli azzurri: alleanza finita se Fi sostiene il governo tecnico proposto da Mattarella.
Le due capigruppo berlusconiane, Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, si affrettano a rispondere rassicurando l'alleato sul loro no all'esecutivo "neutrale" e "di servizio", affermando però che la proposta di Giorgetti di un passo indietro dell'ex Cav è "irricevibile" e che l'unico modo di far nascere un governo politico è "far cadere i veti dei 5 Stelle nei confronti di Forza Italia e di Berlusconi".
In questo botta e risposta sta tutto lo psicodramma (politico) di Berlusconi. Da un lato il leader azzurro teme fortemente le elezioni anticipate e vorrebbe trovare una soluzione per scongiurare le urne balneari (infatti la grancassa mediatica di famiglia, Il Giornale in testa, ha già iniziato a sparare su Salvini e Di Maio "irresponsabili" per le elezioni in piena estate) ma ha le mani legate.
Far nascere il governo M5S-Lega significherebbe infatti abdicare definitivamente, accettare il diktat dei grillini. Un colpo all'immagine inaccettabile. Dire sì a Mattarella e al suo esecutivo tecnico, anche se ininfluente a livello numerico, vorrebbe dire rompere il Centrodestra e consegnare l'intera coalizione a Salvini. Che fare, dunque?
In Forza Italia le voci sono molto diversificate. Il Governatore della Liguria Giovanni Toti chiede che Forza Itala si schieri apertamente con Lega e Fdi per il no a un esecutivo di tregua. Stessa posizione portata avanti, anche se con toni meno decisi, da Francesco Paolo Sisto e da Giorgio Mulè. Ma il senatore ligure Sandro Biasotti afferma candidamente che "Berlusconi è a favore dell'esecutivo tecnico ma c'è il diniego di M5S, Salvini e Meloni" (è la posizione della parte di partito che fa riferimento a Gianni Letta). Il tutto con il solito tentativo di allungare il brodo e arrivare almeno al voto in autunno.
Pur sapendo che Mattarella è contrario a far nascere un esecutivo di minoranza, il Capo dello Stato lo ha detto chiaramente al termine dell'ennesimo giro di consultazioni, diversi esponenti di Forza Italia insistono con la richiesta di dare l'incarico al Centrodestra per poi trovare i numeri in Parlamento (ipotesi bocciata e superata).
E' evidente, spiegano dalla Lega, l'imbarazzo di Berlusconi. Anche se decidesse di rompere il Centrodestra e appoggiare il nuovo governo tecnico filo-Ue sarebbe inutile visto che non ci sono i numeri. Ma è l'ipotesi elezioni che terrorizza gli azzurri. Gli ultimi sondaggi danno Forza Italia addirittura sotto il 10% con la Lega ben oltre il 20% e quasi al 25. Il timore è che la polarizzazione della campagna elettorale lampo, di fatto un ballottaggio Lega-M5S, porti gli azzurri pericolosamente verso il 5%. Più della metà degli attuali parlamentari berlusconiani eletti il 4 marzo, considerando che in caso di voto Salvini farà il pieno nell'uninominale, non verrà rieletto.
E per l'ex Cav, ancora in attesa della riabilitazione dall'Europa, potrebbe davvero essere la fine politica. Un conto è avere la Lega sopra di 3 punti virgola qualcosa, altra cosa sarà avere il Carroccio che ha il triplo dei voti. Ecco spiegato l'imbarazzo nelle dichiarazioni degli esponenti azzurri e il nervosismo crescente di Berlusconi.