Nuovo attacco di Fassina a Renzi: "Il caso Cofferati peserà sul Colle"
La partita del Quirinale è tutta da giocare. Nella minoranza dem i maldipancia non si placano e riprende corpo l'ipotesi di raggruppare i "fuoriusciti" o gli aspiranti tali in una nuova forza politica di sinistra. A rinfocolare le polemiche l'addio di Sergio Cofferati al Pd dopo il caos primarie in Liguria. Un fatto che, secondo Stefano Fassina, non aiuta a costruire un clima positivo: "Il modo sbrigativo, offensivo per la dignità di Cofferati con cui la sua scelta è stata trattata - puntualizza il deputato dem a Rainews24- peserà notevolmente sul voto per il Quirinale".
Con "l'aiuto attivo della direzione e dei gruppi parlamentari Pd - continua Fassina - bisogna individuare innanzitutto i criteri della scelta, prima del nome. Noi abbiamo indicato tre criteri: autorevolezza, autonomia dall'esecutivo e capacità di unire".
"Fino alla fine dobbiamo cercare di far convergere tutte le forze politiche - conclude - dobbiamo costruire le condizioni per andare oltre il patto del Nazareno, per il massimo coinvolgimento possibile delle forze di opposizione".
Un pensiero condiviso anche da Pippo Civati che afferma: "Spero che ci sia un Presidente della Repubblica non votato solo da Berlusconi ma anche dalla sinistra. Deve rappresentare anche una parte che altrimenti si sentirebbe orfana ed esclusa. Una cosa molto grave per me, perchè molti elettori che conosco si trovano in questa situazione".
Il coinvolgimento più ampio possibile di tutti i rappresentanti in Parlamento è l'auspicio anche della presidente della Camera, Laura Boldrini. Perché questa volta non ci dovrà essere bisogno dell'elmetto per affrontare l'elezione del Capo dello Stato. Boldrini sottolinea la necessità di coinvolgere tutti i parlamentari e i delegati regionali nella scelta del nuovo inquilino del Colle. Il Parlamento, infatti, "non può essere solo un'assemblea di ratifica". Anche perché due anni fa, con accordi raggiunti "fuori dal Parlamento, abbiamo visto come è andata", spiega la presidente della Camera. Bisogna dunque coinvolgere tutti: "I cittadini li hanno eletti e spetta loro prendere le decisioni".
Boldrini ha anche definito "strepitoso" il quartetto di donne incaricate di seguire le procedure, dopo la supplenza affidata a Pietro Grasso. Saranno la presidente della Camera stessa, la vicepresidente vicaria di Palazzo Madama, Valeria Fedeli e le due donne nominate a segretario generale di Camera e Senato, Lucia Pagano ed Elisabetta Serafin.
Sul fronte opposto, il leader di Ncd Angelino Alfano ha mandato un chiaro avvertimento al premier Matteo Renzi in un'intervista a Repubblica: "Adesso il Colle spetta al centrodestra" è il messaggio del ministro dell'Interno, che ha aggiunto: "Negli ultimi 20 anni l’area moderata non è mai stata rappresentata sul Colle. Anche lì serve un giovane". Gli risponde a stretto giro su Twitter il deputato del Pd Cesare Damiano:
E mentre Silvio Berlusconi ha bacchettato Renato Brunetta, invitandolo a rispettare il patto siglato con Renzi e a tenere a freno la lingua, il leader di Sel Nichi Vendola afferma che "sosterremo il candidato del Pd solo se non sarà espressione del patto del Nazareno".