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Politica
FdI contro Report, Schlein non ci sta: "Meloni peggio di Berlusconi"

FdI contro i servizi di Report su La Russa e il padre della premier. Schlein attacca: "Meloni peggio di Berlusconi".  E su Israele: "Evitare l'invio di armi" 

C'è ancora maretta tra FdI e Viale Mazzini. E ancora una volta nel mirino sono finiti i servizi di Report, il programma d'inchiesta condotto da Sigfrido Ranucci su Rai 3. In particolare, gli "speciali" riguardanti il presidente del Senato La Russa e il padre della premier Franco Meloni. 

“Abbiamo presentato un’interrogazione all’Ad Roberto Sergio e alla Presidente Marinella Soldi per sapere se l’utilizzo ricorrente di testimoni giudicati inattendibili dalla magistratura, che dopo qualche decennio fanno rivelazioni circa presunte rivelazioni su persone decedute, sia in linea con quanto stabilito dal Contratto di Servizio, che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai. È accaduto nel caso del padre del Presidente del Senato Ignazio La Russa, e nel caso del padre del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che tra le altre cose, come tutti sanno, ha interrotto i rapporti con Franco Meloni quando era ancora una bambina", è quanto si legge in una nota di Fratelli d’Italia nella Commissione Vigilanza Rai.

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Nella nota si fa riferimento a "due servizi giornalistici per alcuni versi speculari finalizzati a colpire indirettamente degli esponenti politici, dove in uno c’è un pentito giudicato inattendibile dai magistrati che dopo decenni tira in ballo una persona deceduta, e quindi non in grado di controbattere. Per di più si sceglie di non dare conto al pubblico dell’inattendibilità dei testimoni intervistati, forse perché altrimenti verrebbe giù tutto l’impianto del teorema messo in piedi. Con quello che sembra a tutti gli effetti un ‘metodo’, stiamo assistendo al progressivo degradamento di una storica trasmissione, un tempo capace di fare delle vere e proprie inchieste, e oggi ridotta a costruire teoremi fine a se stessi, utili solo a spargere fango. Ci auguriamo che l’Ad e la Presidente rispondano presto e nel merito ai punti che abbiamo sollevato".

Ranucci: "Risponderemo in sedi istituzionali, ma fonti attendibili"

Sul caso è intervento il curatore e conduttore del programma di inchieste di Rai 3 Ranucci, che su Facebook ha scritto: "Report, come giusto, risponderà nel merito nelle sedi istituzionali. Ma per amore di verità va detto che che la prima fonte su La Russa non era un pentito, ma un ufficiale dei carabinieri Michele Riccio. Mentre la seconda fonte, Nunzio Perrella, è un collaboratore di giustizia mai denunciato per calunnia e ritenuto fondamentale nei processi che hanno portato all'arresto del boss di camorra Michele Senese".

Usigrai: "Al fianco di Report per tutelare l'autonomia"

''Il politologo Juan Josè Linz scriveva: 'Tra i caratteri costitutivi dell'autoritarismo c'è l'insofferenza verso ogni limite all'esercizio del potere'. Uno di questi limiti è rappresentato dal giornalismo. Lo dimostra l'insofferenza di Fratelli d'Italia nei confronti di Report "colpevole" di aver mandato in onda un'inchiesta sulla famiglia La Russa e di aver indagato sui presunti rapporti di Franco Meloni (padre della Premier) con un boss. E, così, per l'ennesima volta, i parlamentari del partito di maggioranza in Commissione di Vigilanza hanno chiesto alla Rai di intervenire sulla trasmissione d'inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci, cadendo ancora una volta nella tentazione del bavaglio'', si legge invece in un comunicato l'Esecutivo Usigrai.

FdI contro Report, Schlein non ci sta: "Meloni peggio di Berlusconi"

Ma non solo. Da Gubbio anche la segretaria del Pd Elly Schlein ha detto la sua, criticando la premier.  “Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con l’editto bulgaro… Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia. Solidarietà a Report”.

E su Israele Schlein ribadisce: "Evitare l'invio di armi" 

Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l'invio di armi e l'esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele. Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra”. Così Elly Schlein a seminario a Gubbio.

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