Politica
Giordano Bruno Guerri senza freni: "Nel '68 il mio unico obiettivo era fare sesso. Quella volta al parco coi guardoni..."
Il presidente della Fondazione Il Vittoriale si racconta (senza freni)

Giordano Bruno Guerri: "Vi racconto il mio '68: tra donne, guardoni ed esperienze omosessuali"
Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, si racconta senza freni. In particolare si sofferma un periodo molto particolare: "Ho fatto il Sessantotto a Milano da cane sciolto ringhiante ma non politicizzato. Finii in galera per una sigaretta. Dopo una manifestazione - racconta Guerri a il Corriere della Sera - portarono parecchi di noi in questura. Per ingannare l’attesa mi accesi una sigaretta. Un poliziotto, che a sua volta stava fumando, mi ordinò di spegnerla ché lì era vietato fumare. Io indicai la sua. Mi fece sbattere in cella. Che senso aveva fare il Sessantotto se non era interessato alla politica? Per il sesso. Prima del Sessantotto, poca roba, trascurabile; dopo, tantissima".
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Giordano Bruno Guerri poi entra nel dettaglio: "Io con una donna su una panchina di Parco Sempione, circondato - racconta - da guardoni di ogni tipo e altri impegnati in attività analoghe alla mia. Soprattutto omosessuali. Se ero infastidito? No, il contrario. Ho fatto delle cose con uomini, sì. Ma molte meno, e di tipo decisamente diverso, di quelle di cui parlai in un’intervista che diedi anni fa, quando mi inventai rapporti omosessuali di ogni tipo per rispondere a modo mio a un colonnino che era uscito sul Foglio di Giuliano Ferrara, in cui si elencavano presunte e analoghe viziosità del sottoscritto. Le droghe? "Basta, acqua passata".
Guerri chiude con il giudizio sui leader: "Schlein come leader è una sciagura proprio perché punta tutto sulle cose di sinistra che piacciono a me ma non portano voti. E aiutano Meloni. Lei invece mi piace, è un capo. Per tanti anni non ho votato. Poi, alle ultime Europee, sono tornato a farlo e ho scelto Forza Italia perché mi piacevano le linee guida di Tajani". Il suo giudizio su Trump: "Un pericolo, vuole trasformare gli Stati Uniti in una dittatura, oltre ai problemi internazionali che crea".