Politica
"Il Governo Draghi, è un'opportunità ma anche un rischio. Ecco perché"

Intervista a Giuseppe De Mita, avvocato, già vicepresidente della Regione Campania, esponente di Popolari in rete
Qual è la sua opinione sulla guerra in Ucraina e sulla cessione di armi, da parte dell’Italia, alle autorità governative ucraine?
Credo che sia obbligatorio partire da un punto preciso: c’è un aggressore che ha invaso uno stato libero e indipendente.
Tutte le considerazioni, che pure si ascoltano sugli errori e le provocazioni della Nato, non possono bilanciare e giustificare quello che sta accadendo.
Credo che quanto prima si debba diventare collettivamente consapevoli che la Russia non si fermerà all’Ucraina, ma andrà oltre. Più saremo cedevoli adesso, più il problema si ingrosserà nel futuro prossimo.
È complicatissimo venirne fuori, anche per la sostanziale indisponibilità alle trattative. C’è da sperare che quanto prima la via diplomatica porti ad uno sbocco. Ma, ripeto, l’equilibrio internazionale è mutato in modo irreversibile. Dobbiamo prepararci ad una condizione diversa sul piano della difesa e della politica estera europee.
In questo quadro l’invio di aiuti, di ogni tipo, all’Ucraina è una solidarietà dovuta e una necessità inevitabile.
Quale può essere il ruolo dei Popolari per il futuro governo del Paese?
Se i vari movimenti che a vario modo incarnano i princìpi del popolarismo decidono di sfidare la storia, potrebbe prendere forma una forza politica che punti ad essere il punto di equilibrio per accompagnare il Paese in questa fase di profonda trasformazione generata dalle crisi epocali, sanitaria e di sicurezza, che ci attraversano.
Abbiamo bisogno di un pensiero sulla transizione e sulle trasformazioni che ci aspettano. Stiamo scoprendo con il passare dei giorni come il Pnrr senza una coscienza del passaggio rischia di essere una massa di risorse impiegata senza scopo, e dunque senza risultati sostanziali.
I Popolari potrebbero essere una delle possibili guide.