Politica
Giustizia, vittoria (non schiacciante) del SI' alla riforma del governo. Affaritaliani.it anticipa i risultati del referendum
L'analisi sul voto popolare nel giorno del via libera al Senato

Se il referendum si tenesse oggi, la riforma verrebbe probabilmente approvata
Partendo dal passaggio in seconda lettura al Senato della riforma della giustizia, una domanda demoscopica viene spontanea alla mente: quale sarebbe il risultato del referendum costituzionale confermativo della riforma medesima, in particolare sulla separazione delle carriere?
Secondo un recente sondaggio di YouTrend, il 49% degli italiani si dichiara “molto” o “abbastanza favorevole” alla riforma costituzionale sulla giustizia, mentre i contrari sono il 26% e il restante 25% è ancora indeciso. Come era prevedibile, il sostegno alla riforma appare fortemente polarizzato politicamente. Infatti, da una parte l’83% degli elettori di Fratelli d’Italia, il 90% degli elettori della Lega e il 77% di quelli di Forza Italia sono favorevoli. Dall’altra parte, solo il 22% degli elettori PD e il 7% di quelli di AVS lo è.
In aggiunta, un sondaggio Eurispes indicherebbe che quasi il 60% degli italiani è favorevole alla separazione delle carriere, sia pure con dei dubbi: il 44% degli intervistati ritiene che la riforma ridurrà l’indipendenza della magistratura. Questo timore è condiviso anche da molti elettori di centrodestra, il che suggerisce che la riduzione dell’indipendenza non è vista necessariamente come negativa, bensì come una “correzione” del sistema. A trent’anni abbondanti da Mani Pulite, il capitale di fiducia che la magistratura aveva accumulato con la sua coraggiosa lotta contro mafia e corruzione appare notevolmente eroso.
Mettendo assieme i vari dati, si può arrivare a questa previsione finale. Se il referendum si tenesse oggi, la riforma verrebbe probabilmente approvata, grazie all’ampio sostegno nei partiti di governo e a una maggioranza relativa di favorevoli tra la popolazione. In prospettiva, risulta allora determinante l’indecisione di un quarto degli elettori, che potrebbe essere conquistata dall’una o dall’altra posizione con una campagna mediatica ben orchestrata.
In definitiva, con tutta probabilità il risultato della consultazione referendaria sarebbe positivo, ma non schiacciante. Ci si dovrebbe aspettare una vittoria con margine contenuto, e con un dibattito acceso sul tema dell’indipendenza della magistratura.