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Politica
Governo, fra pandemia e Recovery plan. Il “realismo” di Draghi
(fonte Lapresse ) Mario Draghi Senato

Draghi vive questa delicata e complessa fase in una profonda “solitudine politica”  ma non è sempre stato così nei momenti drammatici della vita di una nazione? Basti pensare a Churchill con Londra devastata dai bombardamenti tedeschi; a De Gasperi nel suo discorso del 10 agosto 1946 alla Conferenza di pace di Parigi; ad Aldo Moro nella tessitura di un accordo di governo con il PCI berlingueriano, progetto maldigerito dentro la DC e inviso dagli alleati internazionali USA in testa, che fallirà con il rapimento e l’assassinio del leader democristiano da parte delle BR. Oggi, dunque, dopo oltre un anno dall’esplosione della pandemia - non senza limiti ed errori di governo e regioni nell’affrontarla - c’è incertezza sul da fare “subito e subito dopo” e c’è un ampio e profondo pessimismo sul futuro in un Paese logorato. Draghi avanza guardingo nella logica dello “stop and go” sperando che la campagna di vaccinazioni e la gradualità delle aperture in funzione della curva pandemica consenta di uscire dalla fase più dura e, piano piano, tornare alla normalità sapendo però che la battaglia anti-virus è diventata una “guerra mondiale”.

C’è un gran lavoro da fare per modificare il modus vivendi quotidiano, per cambiare quella sanità ritenuta fino allo tsunami del Covid  isola felicee anche quella scienza ritenuta capace di vincere il male, per rimettere mano a una società a misura d’uomo. Questioni grandi che riportano al modello di sviluppo, al mondo. Tornando nel piccolo del Belpaese: c’è davvero chi pensa che Draghi o (anche) il ministro Speranza abbiano la ricetta giusta per uscire dalla pandemia e la tengano nascosta in accordo con i “padroni” del mondo? I decreti del “rischio calcolato” possono e debbono essere sempre rivisti nei particolari di ogni situazione anche di settore, anche locale. Ma oggi, in sostanza, c’è una alternativa credibile e fattibile a questa linea realista di Draghi basata sulla cautela del realismo senza farsi travolgere dalla realtà? Aprire tutto o, all’opposto, chiudere tutto sono due facce della stessa medaglia. Entrambe irresponsabili, nella logica del “tanto peggio tanto meglio”. 

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