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Politica
Governo, obbligo green pass su 2 livelli: una dose per i ristoranti al chiuso

Governo, obbligo green pass su 2 livelli. Una dose per i ristoranti 

L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Sono in continuo aumento i dati sui contagi a causa della variante delta che ormai dilaga in tutto il Paese. Preoccupa la campagna vaccinale che ha subito un brusco stop, specie per quanto riguarda le prenotazioni delle prime dosi, ormai si somministrano quasi esclusivamente i richiami. Il governo lavora - si legge sul Corriere della Sera - alla mediazione sull'obbligo del green pass. L’obiettivo è lasciare l’Italia in fascia bianca almeno fino al 15 agosto e dunque — oltre alla modifica dei parametri per la classificazione delle aree di rischio — si studiano misure che possano contribuire a frenare la corsa della variante Delta.

E' stato deciso di far «pesare» sulla classificazione delle aree di rischio, anche il numero di persone ricoverate in area medica e in terapia intensiva. E dunque si andrà in zona gialla se l’occupazione dei reparti ordinari supera il 10 % dei posti letto a disposizione e quella delle terapie intensive va oltre il 5%. La conferenza delle Regioni è stata convocata per oggi, domani ci sarà la riunione con il governo, il Consiglio dei ministri si riunirà quindi entro giovedì in modo da far entrare in vigore il decreto il 26 luglio. E così prorogare anche lo stato di emergenza, che scade il 31 luglio, per almeno tre mesi.

In questa nuova classificazione - prosegue il Corriere - si tenderà a diversificare i luoghi dove più alto è il rischio di contagiarsi prevedendo un doppio livello di obbligo del green pass. E dunque in questa prima fase di applicazione del decreto potrebbe essere sufficiente una sola dose di vaccino (ma anche un tampone negativo, oppure il certificato di guarigione nei sei mesi precedenti) per andare nei ristoranti al chiuso e in tutti gli altri luoghi dove i protocolli già prevedono regole di distanziamento. Una doppia dose sarebbe invece obbligatoria per i luoghi affollati, dove alto è il rischio di assembramento anche agli ingressi e all’uscita. L’elenco dovrebbe prevedere stadi, concerti, convegni, eventi, luoghi dello spettacolo, palestre. E consentire, sempre con la doppia dose di vaccino, di poter ballare nelle discoteche all’aperto. Per i ristoranti all’aperto non sarebbe invece prevista alcuna limitazione.

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