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Politica
I gialloverdi abbassino i toni per tranquillizzare i poteri forti

Le granitiche certezze del vicepremier Luigi Di Maio sulla solidità  potrebbero cominciare a diventare un po’ meno granitiche sotto i colpi soft ma continui di un gruppo di personaggi eterogenei ma indiscutibilmente forti come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente della BCE Mario Draghi e il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco.

 

Con toni diversi tutti stanno ripetutamente sottolineando come sia opportuno avere una Finanziaria responsabile che preveda l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito, proprio per garantire i considerevoli risparmi degli italiani.

Il Def e il Governo. Anche i passati Governi hanno sforato

Giuste richieste ma è anche vero che è difficile dare torto al vicepremier pentastellato quando sostiene di essere meravigliato di tutto questo clamore sulla manovra, che prevede deficit al 2,4%, quando negli anni passati i Governi a guida PD e non solo, avevano chiuso con saldi a volte ancora più in rosso.

 

 

Fa sorridere rileggere rileggere quanto dichiarava la Ragioneria di Stato  sugli interventi dei Governi Berlusconi e Monti nel 2101 ‘Le manovre finanziarie del 2011 del Governo Berlusconi prima e dall’esecutivo Monti poi, impatteranno da qui al 2014 per complessivi 81,3 miliardi di euro. 75,7 miliardi è invece la misura del peso che le manovre dell’anno passato avranno da qui al 2013, data del previsto traguardo del pareggio di bilancio’.

Un pareggio di bilancio che , anche allora, era rimasto una bella chimera.

E questo solo per rinfrescare la memoria dei tanti che oggi gridano allo scandalo per un 2,4%.

Il Def e il Governo. La Ragioneria di Stato nel 2011.

E sempre con attenzione, nello stesso periodo, la Ragioneria aggiungeva che ‘ nel 2012, il Pil italiano dovrebbe ridursi dello 0,4% per poi tornare a crescere, sebbene di pochissimo, nel 2013 (+0,3%). La vera inversione di tendenza è prevista invece per il 2014 quando il prodotto nazionale dovrebbe aumentare dell’1%. Se le stime fossero confermate, l’Italia potrebbe così raggiungere l’obiettivo di una riduzione del peso rapporto debito pubblico che nel 2012 dovrebbe mantenersi invariato al 120,5% del Pil per poi ridursi l’anno prossimo al 118,7%’.

 

 

Tutti si sono salvati dall’errore grazie all’uso del condizionale ma sta di fatto che, nonostante manovre apparentemente in linea con i dettami europei, il debito italiano è salito, gli italiani stanno sempre peggio e l’Italia rimane il paese più ‘osservato’ e criticato dalla Commissione europea.

Il risultato quindi di piegarsi e dare non una ma due guance all’Europa non sembra essere stata la soluzione migliore. Continuiamo a prendere schiaffoni.

Il Def e il Governo. Una scommessa perdente per forza?

Ed allora perché la scommessa dei gialloverdi dovrebbe essere per forza perdente?

Forse perché il Governo del cambiamento è osteggiato pesantemente dai molti poteri forti e soprattutto da un’Europa che vede con preoccupazione le prossime elezioni europee?.

 

Che si vada avanti allora, magari tralasciando dichiarazioni troppo forti e ostili, ma offrendo qualche risposta più tranquillizzante.

Quindi sia il Premier Conte, che lo stesso Di Maio come pure Matteo Salvini, potrebbero abbassare i toni e cercare qualche utile compromesso.

 

Quello che Mattarella e alleati vogliono è una conferma chiara, supportata da cifre, che la manovra di Bilancio non farà innalzare ulteriormente la spesa.

 

E poi, che qualcuno ce la mandi buona.

 

 

 

 

 

 

 

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