Politica
Pd alla ricerca di identità e leader: Elly Schlein è l'ultima "papessa nera"

Non è "solo" un problema di nomi: il Pd non rappresenta più i poveri, gli ultimi, i diseredati, ma i ricchi tartinati dei Parioli
Un giorno la vidi indaffarata a trasportare parecchie copie dell’Unità in macchina e le chiesi –data anche l’età avanzata- dove volesse andare. E lei mi rispose che andava a distribuire il giornale al Laurentino 38, ai cosiddetti “ponti”. Insomma questa signora anziana, proprio nel periodo in cui il figlio era Presidente del Consiglio, si incollava un peso notevole e andava a testimoniare col freddo, in un quartiere ancora oggi molto difficile, il suo credo politico. E non è che c’erano giornalisti in giro per farsi pubblicità. Era la testimonianza di una passione autentica per la politica del suo partito. Ora, se il Pd non ritorna alla “madre di D’Alema” non uscirà mai dalla sua crisi strutturale.
Il Pd non rappresenta più i poveri, gli ultimi, i diseredati ma i ricchi tartinati dei Parioli, questo il suo “peccato capitale”. Infatti al Laurentino 38, a Spinaceto, a Corviale, a Tor Bella Monaca, come in tutte le borgate romane ed italiane, vince la destra che però –guarda caso- perde ai Parioli. Ora sentire i nomi di persone come di Elly Schlein, come candidata alla guida del Pd è proprio emblematico della totale fuori sintonia in cui il partito è caduto. Non c’entra niente con la tradizione di sinistra. Potrebbe essere una buona radicale, una Bonino “rivista e aggiornata”, ma non una leader di sinistra.
Dal punto di vista elettorale le battaglie per i diritti civili non pagano perché l’elettorato a cui si rivolgono è limitato e, in un certo senso, “sperimentale”. La vicenda del ddl Zan è stata esemplificativa. E anche quella di un altro attivista dei diritti civili, come l’attuale direttore de L’Identità, Tommaso Cerno, che è passato da un impegno a sinistra –era senatore del Pd- alla guida di un giornale conservatore, confonde implacabilmente l’elettorato che perde progressivamente fiducia in chi ha fatto queste scelte poco coerenti.
Il vero problema della maggioranza degli italiani è il lavoro e come arrivare a fine mese. E se si pensa che il Pd è stato quello che ha abolito l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori si ha contezza della parabola involutiva valoriale che ha compiuto. Ma c’è da dire anche che a sinistra del Pd le cose non vanno. Infatti, Sinistra Italiana, guidata da Nicola Fratoianni mantiene a parole gli ideali atavici, ma poi praticamente, mangia troppa torta al cioccolato.
È stato infatti saggio eleggere Aboubakar Soumahoro quando già giravano voci sui problemi delle cooperative e dei braccianti? È stato saggio portare in Parlamento la moglie di Fratoianni? Berlinguer lo avrebbe mai fatto? Crediamo proprio di no. Quindi prima di cercare improbabili “papi neri” e “papesse” la sinistra dovrebbe ritrovare i suoi valori e soprattutto la coerenza del tempo che fu.