Il sì del Pd al RdC non è di Schlein. Patto Zingaretti-Conte che fregò i Dem - Affaritaliani.it

Politica

Il sì del Pd al RdC non è di Schlein. Patto Zingaretti-Conte che fregò i Dem

Di Alberto Maggi

Al tempo del governo giallo-verde la sinistra votò contro...



Il Pd, pur senza entusiasmo, accettò le condizioni dei pentastellati pur di non consegnare l'Italia al leader leghista ma in cambio chiese il cambio della legge elettorale in senso proporzionale e la revisione dei regolamenti parlamentari, con al primo punto la riduzione del numero di deputati e senatori per formare un gruppo (alla luce del taglio dei parlamentari). Il problema, e nel Pd lo ammettono e lo riconoscono, è che i provvedimenti del M5S ci furono (mantenimento del RdC e taglio del numero degli eletti) mentre il Pd restò a mani vuote senza legge elettorale proporzionale e senza modifica dei regolamenti parlamentari. 

Oggi Schlein, con la svolta a sinistra, è insieme a Conte nella battaglia contro il governo Meloni e a difesa di chi con un sms si è visto togliere i soldi del RdC, ma l'appoggio Dem al provvedimento grillino (quello che fece urlare a Luigi Di Maio dal balcone di Palazzo Chigi "Abbiamo sconfitto la povertà") nasce nel 2019 dall'accordo Zingaretti-Conte che fece nascere il governo Conte II ed evitò le elezioni anticipate con la Lega che viaggiava sul 35%.