Intercettazioni, scontro alla Camera. "Stop a bavagli per i giornalisti" - Affaritaliani.it

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Intercettazioni, scontro alla Camera. "Stop a bavagli per i giornalisti"

Il ddl di riforma del processo penale ha avuto il via libera dalla commissione Giustizia della Camera che ha votato il mandato al relatore. E la prossima settimana il provvedimento sara' all'esame dell'aula di Montecitorio. Nel testo, tra le altre norme, c'e' anche quella che prevede una stretta sulle intercettazioni "carpite in modo fraudolente" con registrazioni o riprese" con il rischio di carcere fino a 4 anni; norma che ha sollevato le proteste di M5S. L'emendamento, pero', potrebbe essere riscritto dalla relatrice Donatella Ferranti che ha assicurato che "non c'e' nessuna volonta' di mettere il bavaglio alla libera informazione" e che quindi l'emendamento in questione potrebbe essere specificato meglio per tutelare i giornalisti nell'esercizio della loro funzione pubblica. Questi i punti chiavi della riforma. - Estinzione reato per condotte riparatorie. Nei reati procedibili a querela il giudice dichiara estinto il reato, sentite le parti e la persona offesa, quando l'imputato ripara interamente il danno mediante restituzione o risarcimento ed elimina le conseguenze del reato. La regola e' che il danno sia riparato prima che abbia inizio il dibattimento. Una delega, infine, affida al governo il compito di estendere la procedibilita' a querela anche ai reati che arrecano offese di modesta entita' salvo che la persona offesa sia incapace (per eta' o infermita').

Colloqui con difensore. Nel corso delle indagini preliminari per i reati di mafia e terrorismo il giudice puo' differire il colloquio dell'arrestato con il proprio avvocato per un massimo di 5 giorni. - Limiti a poteri gup/gip. Nell'udienza preliminare e' soppresso il potere del giudice di esercitare la supplenza dei poteri-doveri di indagine del pm. Rimane invece salva la facolta' del giudice di disporre l'acquisizione di prove decisive ai fini del proscioglimento dell'imputato. Se dopo le ulteriori indagini ordinate dal gip, il pm richiede nuovamente l'archiviazione e non vi e' opposizione della persona offesa, il gip non puo' ordinare l'imputazione coatta'. - Ampliamento diritti parte offesa. A 6 mesi dalla denuncia la persona offesa ha diritto a conoscere lo stato del procedimento, attribuendole cosi' un potere di controllo e stimolo all'attivita' del pm. Alla persona offesa inoltre si da' anche piu' tempo per opporsi alla richiesta d'archiviazione, che nel caso di furto in abitazione dovra' in ogni caso esserle comunicata. - Tempi certi indagine. Il rinvio a giudizio o la richiesta di archiviazione dovranno essere presentati entro 3 mesi dalla scadenza del termine o dalla conclusione delle indagini. E' poi previsto uno specifico potere di vigilanza del pg sulla tempestiva e regolare iscrizione nel registro degli indagati.

E ancora, il ddl di riforma del processo penale prevede: - Riforma impugnazioni. In presenza di specifici vizi formali, come ad esempio il difetto di legittimazione o la violazione dei termini, spettera' allo stesso giudice che ha emanato l'atto dichiarare anche l'inammissibilita' dell'impugnazione. Superato questo primo filtro, il giudice dell'impugnazione puo' comunque dichiarare inammissibile il gravame. Nel caso di appello del pm contro una sentenza di proscioglimento per motivi attinenti alla valutazione di una prova dichiarativa (ad esempio una testimonianza) il giudice dovra' rinnovare l'istruttoria. - Concordato sui motivi d'appello. Le parti potranno accordarsi su alcuni motivi d'appello condivisi, sempre con il vaglio della corte d'appello. concludere un accordo per accogliere i motivi d'appello (esteso anche alla rideterminazione della pena), che sara' poi vagliato dal giudice d'appello. Il concordato in appello e' pero' espressamente escluso per i reati associativi di grave allarme sociale, terrorismo, sfruttamento sessuale dei minori e violenza sessuale e nel caso di delinquente abituale, professionale o per tendenza.

Deflazione ricorsi cassazione. Il ricorso per Cassazione subisce un incisivo restyling. Da un lato aumentano le sanzioni pecuniarie in caso di inammissibilita' dei ricorsi, dall'altro si introduce una disciplina semplificata per l'inammissibilita' per vizi formali nei casi in cui non sia gia' stata dichiarata dallo stesso giudice che ha emesso il provvedimento impugnato. E' poi previsto che in caso di 'doppia conforme' di assoluzione il ricorso per cassazione possa essere proposto solo per violazione di legge. Si allargano inoltre le ipotesi di annullamento senza rinvio. Il ricorso per cassazione, richiedendo una particolare capacita' tecnica, non puo' mai essere presentato personalmente dall'imputato. - Furti e rapine. Aumenta la pena minima per furto in abitazione (3-6), per furto aggravato (2-6) e rapina semplice (4-10) e aggravata. - Voto scambio politico-mafioso. Pene in aumento anche per il voto di scambio politico-mafioso, che dagli attuali 4-10 anni passera' a 6-12. - Intercettazioni. Il governo dovra' predisporre norme per evitare la pubblicazione di conversazioni irrilevanti ai fini dell'indagine e comunque riguardanti persone completamente estranee attraverso una selezione (udienza filtro) del materiale relativo alle intercettazioni. Nessuna restrizione dunque quanto ai reati intercettabili, ma si semplifica il ricorso alle intercettazioni per i reati contro la pubblica amministrazione. Nella delega non c'e' alcuna previsione di pene carcerarie specificamente a carico dei giornalisti. - Processi a distanza. Viene ampliato il ricorso ai collegamenti in video nei processi di mafia e terrorismo precisando che i 'pentiti' potranno sempre partecipare a distanza ai processi in cui sono imputati.

Ermini (Pd), nessun bavaglio per i giornalisti - "Questa norma non tocca assolutamente i giornalisti ma tutela i privati cittadini. Non vogliamo mettere nessun bavaglio a nessuno". Cosi' Davide Ermini, responsabile giustiza del Pd, in conferenza stampa alla Camera, spiega l'emendamento Pagano sulle intercettazioni approvato in commissione Giustizia della Camera nell'ambito della riforma del ddl di procedura penale, dopo le forti polemiche e contestazioni dei 5 stelle su quella che hanno definito una 'norma bavaglio'. "La ratio - ha aggiunto Ermini - e' chiara. Il provvedimento andra' in aula la prossima settimana dopo che oggi e' statao votato il mandato al relatore. E ora quindi si potra' discutere in aula. C'e' la disponibilita' della relatrice a dare un'indicazione piu' specifica della norma anche se il divieto di non diffondere intercettazioni al fine di danneggiare delle persone c'e' perche' non possiamo vivere in uno stato di terrore e polizia".

Lupi, Bavaglio?No, giusto principio civilta' - "Chi straparla dell'emendamento di Area popolare sulle intercettazioni come di un 'bavaglio alla stampa' non sa quel che dice", mette in chiaro Maurizio Lupi. Il capogruppo di Ap alla Camera, in merito all'emendamento di Area popolare approvato in commissione Giustizia, sottolinea che "non c'e' nessun bavaglio, anzi una norma che tutela la corretta informazione". "Si puo' ovviamente discutere sulle sanzioni, ma il fatto che non si possano intercettare fraudolentemente, e conseguentemente diffondere, conversazioni tra privati - rileva ancora - e' un principio sacrosanto in ogni civilta' giuridica"

Protesta M5S in commissione, no bavaglio - E' scontro sulle intercettazioni. In commissione Giustizia della Camera, i deputati M5S hanno protestato contro la riforma del codice di procedura penale e in particolar modo contro la decisione della commissione di delegare al governo la parte relativa alla pubblicazione delle intercettazioni non rilevanti ai fini del processo penale. I 5 stelle hanno protestato esibendo dei cartelli con la scritta #NoBavaglio.