Politica
Italicum/ D'Attorre: la sinistra Pd vota no sul testo finale della legge
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Credo proprio che voteremo no sul provvedimento finale in Aula. Devo sentire anche gli altri che non hanno votato la fiducia, decideremo domani, ma orientativamente voteremo no all'Italicum". Alfredo D'Attore, uno dei leader della sinistra Pd, annuncia ad Affaritaliani.it che, salvo colpi di scena, la minoranza del Partito Democratico che non ha votato la fiducia al governo sulla legge elettorale voterà no alla Camera sul testo finale della riforma.
"Credo comunque che il provvedimento passerà", spiega D'Attore. "A questo punto può essere che l'area del dissenso si allarghi rispetto a quanti non hanno votato la fiducia, ma non a tal punto da mettere in discussione l'approvazione del provvedimento". L'esponente della sinistra dem attacca Renzi: "Rimane il problema di una legge elettorale che non è una buona legge, anzi, sotto diversi aspetti, è una pessima legge. Rimane poi la macchia indelebile della fiducia".
Ma Renzi andrà al voto al più presto o governerà fino al 2018? "Credo che bisogna essere Cenerentola per pensare che questo governo possa andare avanti fino al 2018. Dopo questo strappo che si è prodotto in Parlamento e nel Pd, e con una situazione economica che non dà segnali di miglioramento significativi, la prospettiva delle elezioni anticipate è abbastanza concreta. Ci troveremo così un Parlamento che avrà approvato l'Italicum con l'illusione di lavorare fino al 2018, salvo poi avere un brusco risveglio tra qualche mese".
Ma elezioni in autunno o nella primavera del 2016? "Francamente non lo so. Personalmente non demonizzo l'ipotesi del ritorno alle urne. La cosa grave è come Renzi ha gestito questo passaggio, con un atteggiamento ricattatorio nei confronti del Parlamento e con la vergogna che rimarrà del voto di fiducia sulla legge elettorale. C'è stata poi un'assoluta mancanza di chiarezza e di lealtà al nostro interno: si dice che l'Italicum serve per arrivare fino al 2018, quando in realtà le intenzioni possono essere altre".
Ma se si va al voto, lei sarà ancora nel Pd? "Il problema non è dove starò io, è irrilevante", risponde D'Attorre. "Il problema è dove staranno quei milioni di elettori che hanno creduto nel progetto del Pd come grande forza di sinistra, progressista e che sta dalla parte del mondo del lavoro. E che hanno creduto nel Pd come un'alternativa culturale al berlusconismo. Questa è la domanda a cui bisognerà dare una risposta nei prossimi mesi".
Nascerà una Tispars italiana o resterete nel Pd? "Non credo a imitazioni di esperienze di altri paesi, ogni paese ha la sua storia. Credo invece che ci sia lo spazio per la sinistra, che è incomprimibile. La sinistra è sopravvissuta a tante traversie storiche e sopravviverà anche a Renzi. Dico che bisogna capire se questo spazio, come io auspico, può ancora esserci all'interno del Pd".