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Politica
L’Europa deve smetterla di essere ipocrita verso l'Italia

Non sarebbe ora per l’Italia di cominciare ad alzare la voce in Europa, dimenticando il consueto e inutile atteggiamento 'politically correct’ e provare a farla finita di essere presa per i fondelli da atti e dichiarazioni di esponenti europei. 

 

Molti potrebbero essere gli esempi che confermano questo approccio nei confronti del nostro paese ma due in ordine di tempo sono decisamente troppi evidenti.

Timori europei per il voto italiano. Le ultime prese per i fondelli al nostro paese

 

 

Il primo è rappresentato dalla partita che si è chiusa, male per Milano e l’Italia, per l’allocazione dell’Ema, l’Agenzia del Farmaco. 

Il secondo sono le dichiarazioni del presidente Emmanuelle Macron e di Angela Merkel su una possibile rifondazione dell’Europa, anche alla luce del voto italiano. 

 

Per capire bene la portata della presa in giro su Ema è opportuno prima guardare il Pirellone di Milano, messo a disposizione per ospitare la prestigiosa Agenzia .

E poi vedere come gli olandesi siano stati capaci di barare, con dossier non sempre veritieri, per vincere la partita. Solo adesso, dopo che tanti si erano domandati come avesse fatto l'Olanda a vincere presentando come ipotetica sede solo un ‘ green field’ , hanno firmato un accordo per la costruzione del building ufficiale.

 

Una presa per i fondelli riuscita solo grazie a un’Europa compiacente verso gli olandesi e menefreghista verso uno dei paesi fondatori. E noi, dopo i due tre ricorsi ufficiali quasi obbligatori, abbiamo preso e portato a casa un’ennesimo schiaffone. 

Una scelta che ha rappresentato una sconfitta non solo per Milano o per l’Italia, ma soprattutto per 500 milioni di pazienti europei.'

Timori europei per il voto italiano. Le ipocrisie di Macron e Merkel

 

Il secondo è di ieri all’incontro a Parigi tra Angela Merkel e Emmanuel Macron dove l’ipocrisia di alcune tesi sostenute è suonato come l’ennesimo pugno in faccia al nostro Paese.

 

I due leader si sono dimostrati preoccupati della deriva populista espressa dal voto in Italia e ne hanno individuato le cause : la lunga crisi economica e la non risposta sul tema immigrazione.

Ed ora vorrebbero da soli rimodellare l’Europa. Ma su entrambi pesano scelte incoerenti.

 

Sui vincoli di bilancio la Germania egoista è stata per anni il gendarme di ferro. Un gendarme che avrebbe voluto far fallire la Grecia e attaccare un cappio al collo pure all’Italia. 

Non è parso di sentire lo stesso atteggiamento nei confronti dell’economia francese che non è stata certo un modello di salute.

 

Sui migranti ancora peggio. Entrambi a parole si sono sempre dimostrati aperti , mentre nei fatti la prima ha fatto la scelta di tenersi i migranti più interessanti e preparati da prendere e il secondo, europeista alla decima potenza, ha invece sbarrato le porte di Ventimiglia rimandandoci molti profughi.

E in questo giochetto l’Italia, piena di pacche sulle spalle, è rimasta da sola ad affrontare l’enorme problema.

Timori europei per il voto italiano. E' ora di dire basta

Sarebbe ora di dire basta. 

Fortunatamente non abbiamo più al Governo quel Mario Monti che al grido di ‘ ce lo chiede l’Europa’ è parso più un cortese vassallo dell'Europa che non il leader difensore dell’Italia.

 

Adesso gli italiani, con il loro voto, hanno detto che sono stufi di essere gli zimbelli di Germania e Francia. 

Non serve e sarebbe sbagliato uscire dall’Europa ma è ora mandatorio avere diritto di alzare la voce. 

E sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini ne hanno voglia e capacità per farlo.

 

 

 

 

 

Tags:
macronmerkeleuropa





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