Politica
La caduta di De Luca, delusione doppia
Lo scandalo, che rischia di far perdere la stella allo "sceriffo di Salerno", colpisce e sconcerta di più rispetto ad altre inchieste sulla malapolitica. In primis, perché, quando era uno dei pochi oppositori delle giunte di Antonio Bassolino, sostenute da De Mita e Mastella, Vincenzo De Luca era stato impietoso, oltre che isolato, nelle sue documentate denunce.
Sullo sfascio della sanità l'allora Sindaco di Salerno affermò : "Avremmo dovuto imporre alla coalizione criteri rigorosi, per sottrarre la salute al mercato della politica. Invece, per conquistare un posto di primario, si sono umiliati centinaia di medici. Professionisti di valore, costretti a fare anticamera dai politici, ai quali io avverto il bisogno di chiedere scusa".
E De Luca attaccò duramente l'allora Governatore, Bassolino, per aver mandato quello che definì "un cafone arricchito" a dirigere l'ospedale San Leonardo di Salerno, la seconda struttura sanitaria della Campania : "Si è presentato in sandali. Camicione aperto sul petto villoso, catena e medaglione d'oro. Occhialoni scuri Ray-Ban, che fanno tanto tono. Pareva uscito da una sceneggiata di don Mario Merola. Invece, è tutto vero".
Fortunatamente, dopo qualche mese, il manager "supercafone" di Salerno venne cacciato. Neppure lo "sceriffo di Salerno" ha voluto, o ha potuto, liberare la Campania dalla "questione immorale" : clientelismo, familismo, intimidazioni, ricatti, voti scambiati con favori.
Napoli dovrebbe essere considerata dal governo un patrimonio dell'umanità. Assistere, in silenzio, al suo degrado e alla sua triste fine, per mano di una classe politica inadeguata, che non è stata rinnovata nè tantomeno rottamata da Renzi, sarebbe l'ultimo, tragico errore.
Non resta che sperare nell'indignazione e nella ribellione delle coscienze, non dei "personaggetti" ma delle persone perbene, che ci sono, in Campania. e nel Sud, contro le tante mafie e le consorterie, che tormentano una terra bellissima, ma sfortunata.
Pietro Mancini