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Politica
La Cgil di Landini in piazza a Roma, la folla: "Marelli non si tocca"
CGIL, Manifestazione nazionale La via maestra, insieme per la Costituzione a Roma

Cgil in piazza a Roma, presente una delegazione del M5S

La via maestra, insieme per la Costituzione”: è questo lo slogan scelto dalla Cgil e da più di cento associazioni, che a loro volta raccolgono tantissime realtà della società civile, per la grande manifestazione nazionale che oggi si è tenuta a Roma. La Cgil ha sfilato per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà, contro tutte le guerre e per la pace, per l’aumento dei salari e delle pensioni, per la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente, per la difesa e l’attuazione della Costituzione contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.

I due cortei partiti da Piazza della Repubblica e da Piazzale dei Partigiani sono arrivati a Piazza San Giovanni, dove ha preso parola il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Il corteo di Piazza della Repubblica ha percorso via Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza Santa M. Maggiore, via Merulana, via dello Statuto, piazza Vittorio Emanuele II, via Emanuele Filiberto. Da piazzale dei Partigiani il corteo sfilerà su viale delle Cave Ardeatine, piazzale Ostiense, viale della Piramide Cestia, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, via Labicana, via Merulana.

"Marelli non si tocca", il grido della piazza Cgil accoglie Maurizio Landini sul palco

Landini (Cgil): "Non trovo parole, piazza enorme"

Fatico a trovare le parole perché l’emozione è enorme nel vedere questa piazza enorme”. Con queste parole il segretario della Cgil Maurizio Landini ha iniziato il suo discorso che conclude la manifestazione per i diritti andata in scena oggi a Roma. “A chi dice che questa è la piazza dell’opposizione dico: no, questa è la piazza che vuole unire il Paese, che lo vuole cambiare e diciamocela tutta, è la piazza di chi paga le tasse”. “Aumentare i salari vuol dire rinnovare i contratti ma anche che è venuto il momento di introdurre un salario orario minimo sotto il quale nessuno deve essere pagato. Cinque-sei euro all’ora sono salari da fame che nessuno può percepire. E denuncio anche quanto succede al Cnel: il governo invece di prendersi la responsabilità di convocare le parti sociali per dire cosa fare sul lavoro ha subappaltato il tema e guarda caso ha messo dentro sindacati che non rappresentano nessuno mentre in queste ore gli studiosi dicono che non c’è bisogno neanche di una legge di rappresentanza: questo è un attacco del cnel alla libera azione dei lavoratori”. 

“I soldi si devono prendere dove sono. Abbiamo 110 miliardi di evasione fiscale, si cominci da lì”. Così, dal palco, il leader Cgil Maurizio Landini indica al governo la strada per trovare le risorse con cui finanziare gli interventi sul lavoro, i salari e la sanità. "I lavoratori dipendenti pagano il 95% dell’Irpef ma perché non tassano la rendita? Secondo voi è accettabile tassare più le pensioni che la rendita finanziaria? Mi sembra normale che l’impresa paghi meno sugli utili di un lavoratore dipendente?“, chiede ad una piazza in fermento . “Nella Nadef è previsto un taglio della spesa sanitaria per i prossimi anni. Noi questa cosa non possiamo accettarla. Abbiamo bisogno di assunzioni di medici e infermieri”, conclude.

 

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