Politica
La festa di Imola spacca il Movimento 5 Stelle
Work in progress. La preparazione della festa 5 Stelle a Imola procede spedita, con Casaleggio in prima fila e la possibilità, di fatto sul tavolo, di allungare la kermesse grillina di un giorno, aprendo la festa venerdì 16 ottobre (la chiusura domenica 18). Tanti gli artisti che stanno aderendo all'iniziativa, tantissimi i volti noti che, assicurano i 5 Stelle, prenderanno parte all'evento. Ma non mancano i mugugni, che stavolta non abitano i palazzi romani ma proliferano sul territorio. Diversi sindaci e consiglieri, a quanto apprende l'Adnkronos, avrebbero preferito un momento di confronto vero e proprio a una festa con palco, musica e ospiti più o meno illustri. Un evento più strutturato, che consentisse a chi amministra il territorio di mettere sul tavolo i problemi e sviscerare il tema di un governo a 5 Stelle. Anche perché, viene spiegato, l'attesa convention dei primi cittadini grillini che il direttorio avrebbe dovuto organizzare a luglio sembra finita nel dimenticatoio. Getta acqua sul fuoco Filippo Nogarin, sindaco di Livorno. "Siamo tutti molto impegnati - dice all'Adnkronos - e diventa difficile organizzarsi soprattutto per questo, non c'è null'altro dietro. L'evento doveva tenersi a luglio, poi ad agosto, ora vedremo... Ma non mi risulta e non è affatto detto sia saltato".
Ci sarebbe una chat comune, viene riferito all'Adnkronos da fonti interne al Movimento, dove scrivono sindaci, capigruppo sul territorio e Luigi Di Maio. Che, oltre a essere vicepresidente della Camera in quota M5S, ha la delega sugli enti locali nel direttorio voluto da Grillo e Casaleggio. E se al principio Di Maio avrebbe proposto qualche data cercando di non lasciare fuori nessuno, da qualche tempo il vicepresidente della Camera non parla più del tema né si pronuncia davanti ai messaggi di chi invita a rispolverare l'evento e metterlo in agenda. Semplice rinvio o convention depennata? E' da qui che nasce il timore diffuso che dell'Open day di sindaci, assessori e consiglieri non si faccia più nulla. Tanto che tra qualche eletto serpeggia l'idea di andare avanti da soli, anche senza direttorio. In realtà, viene fatto notare nel Movimento, Di Maio e colleghi nei mesi scorsi hanno intrapreso un vero e proprio tour nei Comuni, con tanto di annuncio in pompa magna sul blog di Beppe Grillo. Di Maio, poi, si spende al meglio per gli enti locali. A giugno, viene spiegato come esempio, è volato a Ragusa per un incontro con sindaco, assessori e consiglieri.
Ma i territori amministrati da sindaci 5 Stelle sono ormai una realtà consolidata e in crescita. Un momento di confronto (anche in vista della tornata amministrativa della prossima primavera) è per molti una necessità, oltre alla voglia di spiegare agli altri eletti -deputati, senatori nonché europarlamentari- cosa voglia dire davvero governare, far parte di una maggioranza e non essere più opposizione. In questi termini, pero', l'Open day dei sindaci grillini rischierebbe di assomigliare più a un congresso, vocabolo da orticaria per Grillo e Casaleggio. Sindaci e consiglieri grillini rischiano quindi di restare a bocca asciutta. Anche perché già l'anno scorso, durante la festa al Circo Massimo, il tentativo di un momento di confronto tra primi cittadini non andò a buon fine. Il sindaco ribelle Federico Pizzarotti tentò in ogni modo di organizzare un punto di ritrovo, ma alla fine la tavola rotonda saltò. E quest'anno? Sul fronte Parma tutto tace, Pizzarotti è negli Usa e tornerà in Italia solo la settimana prossima. Di certo, al momento, si sa solo che anche lui sarà a Imola per la festa 5 Stelle.