La Giunta verso il voto. Il governo in bilico
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
C'è voluta tutta la forza dei familiari e anche la persuasione di Fedele Confalonieri e Bruno Ermolli per convincere Silvio Berlusconi a non piombare in Senato per dire la sua. "Mi stanno fregando", è il mantra che ripeteva a tutti mentre la Giunta delle elezioni di Palazzo Madama discuteva della sua incandidabilità. Il Cavaliere è rimasto deluso dal mancato intervento di Napolitano che, secondo la sua opinione, avrebbe dovuto alzare la voce e rimettere il Partito Democratico in riga e condurlo a più miti consigli. Intervento che, a quanto sembra, non c'è stato. Così Berlusconi ha gridato al complotto: non ci si può fidare dei comunisti, inutile il dialogo con loro.
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Frenato fisicamente, ma non nello spirito, il Cavaliere ha così deciso di convocare per domani i suoi onorevoli. Secondo quando può riferire Affaritaliani.it infatti, potrebbe essere quello il momento dello show down. I suoi si stanno preparando la peggio. I falchi, guidati dalla Santanché, soffiano sul fuoco cercando di avvicinare la crisi di governo, mentre le colombe provano a distendere gli animi. Compito difficile, quello delle colombe, visto che lo stesso Berlusconi è un vulcano pronto ad esplodere. Renato Schifani, considerato un pontiere, lo ha detto chiaramente: se la Giunta deciderà oggi allora il governo Letta è finito.
Il piano di Berlusconi si struttura in tre fasi: per prima cosa mira a delegittimare la Giunta del Senato. Il Cavaliere dispone di sette uomini, compreso il relatore Augello. Un loro passo indietro dall'organo di Palazzo Madama metterebbe in seria difficoltà i lavori e minerebbe la legittimità politica. Il passo successivo sarebbe quello di ritirare i ministri che fanno parte dell'esecutivo. Un atto simbolico, visto che Letta ha la facoltà di nominarne di nuovi, ma dal chiaro significato politico. Infine, se ogni tipo di 'persuasione' non dovesse andare a buon fine, ci sarebbe l'ultima carta : quella della fiducia. Berlusconi infatti potrebbe chiedere ai suoi onorevoli di togliere il sostengo al governo. E allora la crisi sarebbe aperta.