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Politica
"Toto-ministri, i nomi sono sbagliati. Ecco come abbattere le bollette"

Giorgia Meloni a La Piazza: "Pronta a governare"

Al via la manifestazione "La Piazza, il bene comune", la kermesse ideata dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino giunta alla quinta edizione. Ospite inaugurale sarà Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia. Il titolo dell'incontro, "Speriamo che sia femmina?", allude alla possibilità che sia proprio la deputata romana, già ministro della gioventù, il prossimo presidente del Consiglio, visto il consenso piuttosto ampio che le viene accreditato. 

"Io ho fatto un manifesto per la campagna elettorale sul fatto di essere pronta. La scelta spetta sempre al presidente della Repubblica, ma penso anche che se il centrodestra dovesse, come sostengono i sondaggi, vincere le elezioni e Fratelli d'Italia dovesse essere il primo partito, l'indicazione degli italiani sarebbe chiara. Sul piano personale, faccio politica da 30 anni e ho dedicato parecchio tempo a questa cosa. Sono una persona che ha cercato di portare avanti tutti i compiti che mi sono stati assegnati. Ma questo non vuol dire che faccia a cuor leggero il premier, nessuno può non sentire questa pressione che fa sì che tu abbia il destino degli italiani tra le mani. La politica deve dire la verità: noi usciamo dal 'governo dei migliori' e ci troviamo in una fase con dei dati economici preoccupanti, con un debito pubblico in aumento di oltre 110 miliardi in 15 mesi. Siamo fanalino di coda in Europa per crescita economica e per occupazione. Serve un governo che abbia a cuore l'interesse di questa nazione. Abbiamo avuto governi che erano più attenti a compiacere le consorterie internazionali che a occuparsi del bene comune dei cittadini. Non risponderò a nessuno che non siano gli italiani, mi preme solo l'interesse nazionale e fare scelte giuste e sensate, senza secondi fini. Se si dice che i politici fanno tutti schifo vuol dire che gli italiani fanno tutti schifo" dichiara Giorgia Meloni dal palco di Ceglie Messapica per La Piazza. 

"L'Europa lo consentirà? Che significa? Io non credo che questa Nazione debba rinunciare alla sua sovranità" ha aggiunto la Meloni a proposito dell'ipotesi che, da leader di FdI, possa diventare premier in caso di vittoria del centrodestra

"La sinistra sa solo screditare"
 

 

"Avverto che c'è un grande scollamento tra quello che trovo in piazza e quello che leggo sui giornali. È una campagna elettorale in cui si cerca di mistificare quello che è stato detto. Questa è una tecnica di comunicazione. Che bisogno c'è di prendere una frase della Meloni per gettare fango. Mi pare che questa sinistra abbia pochi argomenti: uno di questi è che io sono un mostro. Posso non essere bellissima, ma continuo a cercare di parlare di argomenti. Ma mi rinfranca, vuol dire che è un fatto di disperazione. Una sola cosa mi fa veramente arrabbiare: sento Luigi Di Maio, ministro degli esteri italiano, pagato con i soldi degli italiani, va in giro per il mondo per cercare di screditare gli italiani. Ritengo vergognoso che Enrico Letta che faccia un'intervista alla Cnn che se vince il centro-destra, questo Paese è perduto. Sono presidente dei conservatori europei, non ho mai fatto un'intervista sulla stampa straniera, questa è la differenza tra me e la sinistra io parlo malissimo dell'Italia se serve, ma lo faccio solo all'interno. Ho fatto un'intervista a Fox News per dire che cosa volevo fare" ha chiosato la Meloni.

"Vogliamo la meritocrazia: ecco l'Italia che vorrei"

"Vorrei un'Italia orgogliosa. Il price cap non ha interesse a farlo l?olanda, sede del Ttf, e la Germania, avendo un surplus e una ricchezza maggiore della nostra. Scholz come ragiona? Io devo garantire il gas ai tedeschi, il price cap europeo non mi conviene e non ho più il vantaggio competitivo che ho oggi. Io vorrei che l'Italia potesse fare la stessa cosa, capace di difendere i propri interessi. L'Ue, che era nata per l'approvvigionamento delle materie prime e dell'energia, non ha lavorato bene. Con Fratelli d'Italia iniziamo a difendere i nostri interessi" ha aggiunto la presidente di Fratelli d'Italia.

"Vorrei una nazione stabile e questo si può ottenere uscendo dal parlamentarismo e immaginare una riforma costituzionale che ci permetta di agganciare il voto popolare per cinque anni. Questo si può fare in vari modi: c'è il semipresidenzialismo alla francese, eleggiamolo noi il capo del governo. Immagino di coinvolgere tutti, non solo il centrodestra. In Italia tutte le grandi riforme arrivano dal presidenzialismo. È la madre di tutte le riforme. Voglio un'Italia meritocratica: la sinistra ha un'egemonia di potere, non culturale. Quel sistema però ha bloccata l'Italia. Voglio una nazione in cui gli insegnanti non sono iscritti alla Cgil, i magistrati all'Anm e gli artisti al Pd. Bisogna entrare nella logica 'è un amico mio, ma è un cretino'. Ma se c'è un sistema che ha lavorato sulle amicizie e le tessere ha paura di mettersi in competizione. Le persone che votano centro-destra hanno o non hanno gli stessi diritti civili degli altri? Non accetto che chi non la pensa come la sinistra non abbia diritti. La nostra è l'unica nazione in cui c'è un detto che è 'fatta la legge, trovato l'inganno'. Voglio ricostruire il rapporto tra lo Stato e i cittadini. Siamo italiani, non ci ferma nessuno" ha chiosato la Meloni.

Tagliare le bollette: ecco come

"Il governo in carica può fare qualcosa: approvare una norma che abbatta le bollette. Quella di Fratelli d'Italia: tagliare gli oneri, tasse, accise in modo sulle eccedenze rispetto allo scorso anno. Lo Stato non deve guadagnare sulle bollette, se gli altri ci stanno andiamo lunedì in Parlamento e tagliamo le bollette almeno del 30%. Gli altri facciano proposte invece di parlare del 1900" ha spiegato la presidente di FdI. 

"La mia idea di giustizia"

"L'opzione che garantisce meglio le persone e la terzietà del giudice è il sorteggio. Il nostro sistema è particolare: se vieni indagato sei già colpevole, ed è un sistema per cui con la custodia cautelare senza essere stato condannato ti puoi fare la galera. Lo stato dovrebbe garantire e invece è aggressivo. Ma quando sei diventato colpevole lo Stato diventa 'buono'. Sono garantista in fase istruttoria, ma giustizialista perché credo che si debba pagare la pena se si è commesso un reato. Bisogna avere processi più rapidi e avere carceri" ha spiegato la Meloni. "

Il 30% dei detenuti sono immigrati, che costano penso che negli accordi di cooperazione con tutti i Paesi bisogna inserire una norma che preveda che quando un membro della nazione commette un reato sconti la pena nel carcere del suo Paese. Noi abbiamo molte carceri in centro città, ma non è particolarmente utile o funzionale, mentre quelle strutture potrebbero essere date in gestione, in cambio, a costo zero, ne costruisci di nuove fuori dalla città con il doppio della capienza. Se invece usiamo sconti di pena per svuotare le carceri, si ottiene l'effetto opposto: diminuiscono le denunce e la gente non si lamenta più delle ingiustizie" ha aggiunto la presidente di Fratelli d'Italia. 

"Basta penalizzare il lavoro e basta con il reddito di cittadinanza"

"Il nostro programma prevede diverse cose dal punto di vista economico. Questa nazione deve tornare a investire, perché così si producono moltiplicatori. Ogni anno spendiamo 110 miliardi di euro in bonus. Abbiamo il paradosso di avere i bonus che incentivano tutto e il contrario. Serve un'Italia delle scelte strategiche, ma non abbiamo una politica industriale. Ci sono delle cose su cui abbiamo una preminenza: il mare, siamo una piattaforma in mezzo al Mediterraneo, ma ci comportiamo come se fossimo la Svizzera. Le merci fanno il giro per arrivare  perché non abbiamo delle infrastrutture adatte a raccogliere le navi. Dobbiamo puntare sui prodotti ad alta riconoscibilità, sul lusso, sulla moda. Manca la formazione, e c'è un problema culturale, perché abbiamo detto ai nostri ragazzi che solo il liceo era degno. Dobbiamo spiegare quanto di straordinario ci sia nel tecnico, ma pensiamo al mestiere del cuoco: con un programma televisivo si è capita l'importanza. Si può fare su mille altri lavori e settori". 

"Il reddito di cittadinanza, per come è fatto, va abolito. L'errore è che mette sullo stesso piano chi lavora e chi non può farlo, ma così si penalizza il più debole. IL Rdc è il triplo rispetto a quello di una persona disabile. È molto diseducativo dire a un ragazzo di 20 anni che gli si vuole dare il reddito di cittadinanza. Il lavoro in sé ha una dignità. Io stessa ho fatto molti lavori diversi, tutti i lavori che ho fatto mi hanno insegnato tantissimo, mi hanno insegnato a guadagnarmi da vivere con la mia fatica. Oggi do il rdc a un ragazzo di 22 anni, ma non durerà in eterno. Quando non ho più soldi da dargli e magari sono passati 4 anni, quella misura non fa del bene. La nostra proposta è che la tassazione per le aziende sia inversamente proporzionale al numero di assunzioni. Conviene, altrimenti il lavoro lo possiamo aiutare poco. Bisogna togliere tutti i lacci e lacciuoli: lo Stato non deve disturbare chi vuole fare. Perché è l'unico modo per creare ricchezza e aumentare le buste paga. Rimango basita che si sia detto da un balcone che era stata abolita la povertà. Non sogno un'Italia in cui la gente è serva della politica". 

"Siamo un partito ecologista"

"La natura va difesa con l'uomo dentro. La sfida è mettere dentro sostenibilità ecologica, economica e ambientale. Ma non mi torna che si sta facendo una transizione forzata, con obiettivi irraggiungibili per raggiungere oltretutto obiettivi non così efficaci. Abbiamo l'Europa che ci dice che il suo obiettivo è arrivare a ridurre le emissioni globali con l'elettrico, ma attualmente i componenti fondamentali vengono estratti in Africa devastando l'ambiente e vengono poi assemblati in Cina con centrali a carbone. Servono i dazi ambientali, visto che oggi Cina e India sverzano l'80% della plastica nel mare, mentre l'Europa lo 0,8%. Possiamo fare un grande lavoro con le rinnovabili, specialmente al Sud. Ma bisogna rincorrere la tecnologia sul nucleare. Quello da fusione ha tempi molto lunghi, ma è quello su cui bisogna investire per quanto riguarda l'Italia" ha aggiunto la Meloni. 

Azzeriamo il toto-ministri

"Se facessi il capo del governo per le donne sarebbe una bella novità, penso che le donne abbiano grandi qualità, ma sono per l'abolizione delle quote, specie in politica non portano a nulla. A sinistra c'è stato il tema delle quote, ma sei già sconfitto se aspetti che le donne contino qualcosa perché gli uomini glielo hanno concesso. Te lo devi guadagnare. Non ho condiviso quando Letta imponeva due capigruppo donne ai suoi gruppi parlamentari, io non avrei accettato. Non puoi guidare il gruppo bene se sei imposto. Le donne devono creare le condizioni. I governi si fanno sulla base dei risultati elettorali, gli italiani devono dare il mandato al governo" ha concluso la presidente di Fratelli d'Italia.

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