La scomparsa di Casaleggio e la democrazia dei guru - Affaritaliani.it

Politica

La scomparsa di Casaleggio e la democrazia dei guru

E’ morto Gianroberto Casaleggio, fondatore con Beppe Grillo del Movimento Cinque Stelle. Personaggio misterioso, il cui pensiero può essere esemplare delle caratteristiche della democrazia odierna, dove Internet e la comunicazione predominano.

Benissimo, la democrazia è fondata sull’individuo e sull’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.  Tutti possono partecipare e arrivare. Ma Casaleggio è stato eccessivo nel non paventare i rischi di una democrazia dove, facendo una provocazione estrema, un salsicciaio, con tutto il rispetto per la categoria qui citata sulla falsariga della commedia di Aristofane, esperto di Internet e che fa un corso di PNL, può di punto in bianco diventare politico, parlamentare, ministro e via discorrendo.
Saranno gli esperti di politica a fare le giuste analisi. Probabilmente negli anni futuri saranno presi provvedimenti. Certamente si porranno dei benchmark: non è pensabile che l’azione di un amministratore delegato, poliglotta, con lauree e master ottenuti in università di tutto il mondo, sottostia a regole dettate dal salsicciaio di cui sopra.

Un po’ lo stesso ragionamento che vale per il mondo della cultura. Quanti evidentemente sgrammaticati diventano intellettuali, poeti, e in ultima istanza, massima ambizione, guru, con la connivenza del mondo della cultura e dell’editoria, che decidono in un’ottica di marketing: il prodotto libro si vende se l’autore è famoso, se lo scrive un altro e il lettore-acquirente è ingenuo, non importa.

Ernesto Vergani