Politica
Centrodestra, Lega vs Fratelli d'Italia: scoppia anche il caso Piemonte

Centrodestra, Lega vs Fratelli d'Italia: Fratelli d'Italia senza poltrone in Piemonte
Centrodestra, Lega vs Fratelli d'Italia: il vero banco di prova sarà la legge elettorale
Niente da fare. Nessuna pace tra Lega e Fratelli d'Italia dopo lo strappo sull'elezione del presidente della Repubblica. A dividere Matteo Salvini da Giorgia Meloni, che non si sono ancora sentiti dopo la partita del Quirinale, è stata oggi la votazione per il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza della Regione Piemonte, dove il Centrodestra è maggioranza. Stefano Allasia, esponente del Carroccio, è stato confermato alla presidenza del Consiglio regionale. Allasia ha ottenuto 29 voti. Ci sono state anche 16 schede bianche. Fratelli d'Italia, come aveva annunciato il capogruppo Paolo Bongioanni, non ha partecipato al voto.
Sono stati eletti vice presidenti del Consiglio regionale i consiglieri Franco Graglia e Daniele Valle che hanno riportato il maggior numero di voti. Il consigliere Graglia ha ricevuto 29 voti, Valle 16. Graglia è esponente di Forza Italia ed è stato riconfermato. Il secondo, in rappresentanza delle minoranze, è esponente del Pd e prende il posto di Mauro Salizzoni, che in questa votazione ha ricevuto un voto. Il senso politico di quanto accaduto è l'esclusione di Fratelli d'Italia, partito che in Piemonte è in maggioranza, da tutte le cariche dell'Ufficio di Presidenza. Uno scontro che è arrivato fino a Roma e che altro non fa che aumentare la tensione tra la Lega e FdI.
Meloni insiste sulla linea di sempre: "Anche con il proporzionale chiederò che ci sia una dichiarazione dei partiti in cui dicano con chi allearsi: serve un patto anti-inciucio stavolta firmato. La politica non è aritmetica, il contenitore non conta. Servono le idee. Se i poli sono forti non serve un centro mobile per rafforzarli. Credo e lavoro per il bipolarismo".
La risposta a distanza di Salvini non si è fatta attendere: "Nel Centrodestra c'è qualcuno che ha tradito, ora guardiamo oltre con chi ci sta. Se qualcuno vuole vincere, o più probabilmente perdere, da solo è libero di farlo, noi abbiamo il dovere di parlare alle gente" che, se ci si divide, quando si tratta di votare "sta a casa".
Dichiarazioni a parte, difficilmente i referendum sulla Giustizia promossi da Lega e Radicali che dovrebbero tenersi in primavera (Consulta premettendo) potranno essere l'occasione di un riavvicinamento. Primo perché FdI ne sostiene solo 4 su 6 e secondo perché, come spiegano fonti di Fratelli d'Italia, "di certo non tireremo la volata alla Lega sui referendum".
Il vero banco di prova sarà la legge elettorale. Scontato il no secco di Meloni, mentre Salvini fino a prima della lite sul Quirinale aveva sempre difeso l'impianto maggioritario ma, come noto, poi la coalizione "si è sciolta come neve al sole" (parole del segretario leghista) e ora, soprattutto nel Pd, sperano che il Carroccio converga sulla riforma proporzionale. Fatto sta che al momento, alla luce anche dello scontro di oggi in Piemonte, non ci sono segnali di pace tra Lega e Fratelli d'Italia.
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