LoRenzi il magnifico, poesia comico-politica
Otto dicembre, nuova era del Piddì:
Matteo timoniere designato.
Otto dicembre, saluta l'ex Piccì
il giovin segretario: Immacolato.
“Mi porti un piacione a Firenze”
ha inneggiato la folla spavalda.
Tutti l'adorano, senza differenze
dalla moglie Agnese all'amante Leopolda.
Da piccolo cominciò come scout,
poi arbitro, e da Mike concorrente.
Finchè capì che per quei ruoli era out:
meglio puntare a far il Presidente.
In Provincia, in Comune, col solito piglio
come Fonzie gli piace farsi amare.
fiero nell’aspetto, eloquio del giglio,
“ello si va’ sentendosi laudare”.
C'è chi dice sia novello Silvio
quello di un tempo, che fu;
brillante, piacente e più savio
però a lui gli manca Dudù.
La politica coi baffi va in soffitta;
in Ucraina Lenìn detronizzato
in Italia, molto amara è la disfatta
per D'Alema, pure lui trombato.
Intanto Cuperlo e Pippo Civati,
turbati dall’amara giornata,
alla Scala si sono consolati
assistendo alla “prima” della “Tranvata”.
Per Renzi la politica è poesia
declamata al popolo a richiamo
della sua salda e ferma ideologia
che recita : “T'amo e ti rottamo”.
Riconosce il comune sentimento
ch’è Principe del neo Rinascimento
d'Italia, straordinario politico:
da oggi Lo-Renzi il Magnifico.
Luca & Siro www.imaceta.com.