"Ci sono state richieste da parte di alcuni parlamentari di riconfigurare il rapporto tra M5S e Rousseau. Anche da parte di Vito Crimi. Io ho dato la mia disponibilità a venire incontro a qualunque esigenza che emergesse. Mi sembra che in questo momento ci sia una volontà di fare questi Stati generali, piuttosto che di fare il prossimo voto sul capo politico o qualunque cosa ci sarà successivamente", è quanto ha dichiarato Davide Casaleggio a Omnibus su La7. Un'apertura (o un cedimento nei confronti di Luigi Di Maio, dipende dai punti di vista) che potrebbe risanare i rapporti fra il figlio del co-fondatore del M5s (Roberto Casaleggio) e i pentastellati eletti. La svolta è arrivata dopo la visita al "leader esterno" e padre nobile del M5s. "Ho visto Beppe Grillo questo weekend, sta benissimo - ha svelato Casaleggio - spesso i giornali raccontano retroscena che faccio fatica a capire. Non abbiamo parlato di Stati generali ma di tante cose", accantonando le voci sui presunti conflitti fra lui e Grillo.
Per Casaleggio però, nonostante l'intenzione di "rivedere" i rapporti fra eletti e piattaforma - magari con la riduzione della quota di finanziamento dei parlamentari a Rousseau - restano due punti inderogabili: la figura del capo politico per la guida del Movimento e la regola dei due mandati. "Quando sento parlare di segreteria collegiale si evocano strutture partitiche e a una segreteria in ottica partitica sono contrario. Un organo collegiale oggi già esiste, ha 200 persone su tutto il territorio", ha evidenziato Casaleggio. E il limite due mandati? "Un principio fondante". Il tema della partecipazione civica per un tempo limitato per il capo di Rousseau è "uno dei principi fondanti del M5s". "Il primo V-Day - ha ricordato - aveva tra i punti fondamentali proprio i 'due mandati e poi a casa'. Credo che questa cosa sia condivisa dalla maggior parte delle persone all'interno del movimento e anche dagli eletti". Casaleggio accenna anche all'offerta ricevuta di un ministero. "Preferisco non parlare per rispetto alla persona che oggi occupa questo ministero". E a chi gli chiede se sia stata un'offerta per ottenere qualcosa in cambio, replica "non penso".
ha concluso.
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